BIASSONO – Giorgio Piacentini annuncia la sua intenzione a presenziare alla commemorazione dell’eccidio di Valaperta ma l’Anpi di Biassono non ci sta. La sezione cittadina dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia non ha gradito il ritorno di Piacentini al comando della Polizia locale, dopo che un anno fa aveva postato sul suo profilo facebook un’immagine con indosso la divisa delle Ss. Un click costato caro al comandante dei vigili, con Biassono nuovamente al centro delle cronache nazionali, con le scuse immediate spiegando che si trattava solo di una passione per le divise storiche e non di una vicinanza politica al pensiero nazista. Una foto costata a Piacentini un demansionamento di un anno, per poi ritornare dall’inizio del 2018 al comando degli agenti di Biassono.
Una scelta che però non è stata gradita dall’Anpi che proprio nella serata di oggi, mercoledì 3 gennaio, commemora i morti dell’eccidio di Valaperta con la tradizionale fiaccolata questa sera nella frazione di Casatenovo per ricordare quattro brianzoli fucilati nel 1945 tra i quali anche il biassonese Mario Villa.
Piacentini ha annunciato la volontà di partecipare all’evento. Ma l’Anpi di Biassono non gradisce la presenza. “Lo invitiamo a voler ponderare attentamente tale decisione – si legge sul profilo facebook dell’Anpi – Oggi non vengono richiesti atti di fede, né serve buttare benzina sul fuoco”.
La scelta del sindaco Luciano Casiraghi di reintegrare il vecchio comandante dei vigili dopo un anno di purgatorio non è stata digerita dall’Anpi. “Evidentemente lo sdegno e l’indignazione del sindaco erano a termine – si legge ancora sul profilo social – Evidentemente le ragioni ed il “clima di generale pubblica mancanza di fiducia, funzionale per chi deve far rispettare le regole, le leggi e garantire la sicurezza” (dichiarava Casiraghi un anno fa all’indomani della vicenda, ndr) erano solo un artificio retorico valido esclusivamente per l’annualità 2017”.
Ma la vicenda non ha scadenza per l’Associazione nazionale partigiani d’Italia. “Anpi Biassono ritiene invece che le motivazioni che avevano portato al demansionamento del comandante rimangono tutte, nessuna esclusa ed eccettuata, in campo – si legge ancora nel post – Biassono non può continuare ad essere il Comune della tolleranza zero quando si tratta di affrontare emergenze legate alla povertà e all’emarginazione, e quello che volge lo sguardo da un’altra parte o minimizza a bravata l’atto irresponsabile di un pubblico funzionario che ostenta apologia di fascismo”.
A sostenere la posizione dell’Anpi anche la “Lista per Biassono”. “Tenendo distinti persona e ruolo – si legge nel blog della lista civica rappresentata in consiglio comunale da Alberto Caspani – il massimo rappresentante della Polizia locale non può e non deve offrire in alcun modo, motivi di richiamo a valori, figure e periodi storici che rappresentano la negazione stessa dei fondamenti della Repubblica”.
Sperando che l’anno appena iniziato porti anche una riorganizzazione all’interno del comando di Palazzo Verri che già nel 2014 era finito nelle cronache nazionali per video e immagini di un agente che ballava seminudo sulla scrivania del comando, e altri che bacchettavano. “L’auspicio, come più volte dichiarato dal primo cittadino – conclude la “Lista per Biassono” – è che il corpo di Polizia locale sia ricostituito azzerando ogni riferimento a quanto in passato ha profondamente minato la dignità e l’onore del Comune di Biassono”.
B.Api.
l’Anpi non ha più partigiani perchè l’anagrafica è una realtà. Chi sono quindi questi giudici che parlano per sentito dire dai vincitori. Un pò più di umiltà ogni tanto farebbe bene alla pace sociale. Non si può dimenticare anche la vendetta dei partigiani…
Paolo