MONZA – La Giunta, gonfalone compreso, diserta la partecipazione alla manifestazione “No ai nuovi fascisti” che si celebrerà al Monumento al Deportato al Parco Nord. E scoppia subito la polemica.
Una lettera carica di delusione e di disappunto quella diffusa ieri dall’Associazione Nazionale ex Deportati politici nei campi di concentramento delle sezioni di Monza e di Sesto San Giovanni dopo aver appreso l’assenza del sindaco Dario Allevi, degli assessori e persino del gonfalone a rappresentare il Comune di Monza.
Una manifestazione promossa come risposta al recente atto vandalico contro al Monumento al Deportato avvenuto alcune settimane fa, una sorta di sacrario eretto per ricordare le migliaia di persone, operai e lavoratori deportati nei lager per motivi politici. Tra questi anche centinaia di monzesi e brianzoli.
“Una città che ha avuto oltre novanta deportati nei lager nazisti di fronte a un vile sfregio come quello perpetrato due settimane fa nottetempo – si legge nella lettera – merita una presenza ufficiale di chi li rappresenta. Una vostra presenza significativa avrebbe attenuato il dolore e il triste significato di questo misfatto”.
Una commemorazione carica di significati quella che verrà celebrata domani su quel monumento dove sono incisi i nomi di 570 persone di cui 233 morti nei lager nazisti.
“La storia, i valori, la memoria delle nostre città sono un bagaglio di tutti di là della lotta politica partitica – conclude la lettera firmata da Giuseppe Valtorta (presidente Aned di Sesto e Monza) e dalla sua vice Milena Bracesco – Vi preghiamo se proprio non potete presenziare di fare in modo di mandare il gonfalone della città per rispetto della nostra storia e dei deportati monzesi che non erano dei fantasmi ma persone in carne ed ossa, che hanno combattuto e pagato per un’Italia migliore per tutti”.