Una delle domande più frequenti ai Corsi di PNF-Diventa Consulente Filosofico:

Perché è così difficile abbandonare una propria convinzione anche se esistono dimostrazioni lampanti del suo contrario?”

Non lo è sicuramente per un logico poiché è, da sempre, abituato alle confutazioni. Lo è invece, e pure molto, per chi ama i dogmi e le dottrine di qualunque genere.

Quelle che seguono sono le cinque fasi del dolore provocato dalla delusione nel momento in cui viene fatta vacillare una credenza che pareva inattaccabile.

  1. Negazione (inizialmente il totale rifiuto a priori)
  2. Rabbia (ci si ritiene attaccati anziché valutare il tutto come semplice opinione contraria)
  3. Negoziazione (si tenta di salvare in qualche modo il proprio dogma formulando concetti che potrebbero renderlo valido anche se evidentemente falso)
  4. Depressione/Demoralizzazione (se si prende atto che il proprio dogma è stato inesorabilmente abbattuto)
  5. Accettazione (se la ragione ha preso il sopravvento sulla “pancia”, sull’emotività)

A ben guardare, queste cinque fasi, si esplicano anche nella Vita di tutti i giorni, quando dobbiamo accettare realtà familiari o sociali che più non si confanno alle nostre aspettative.

Cosa fare per soffrire il meno possibile?

Una cosa difficilissima: Evitare di cadere nel punto uno e saltare subito al punto cinque, ma l’impresa è davvero ardua quando non desideriamo accettare realtà che non ci piacciono.

Per certe persone l’imperativo è negare ad oltranza, proprio per evitare di soffrire.

natyan

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