LA STORIA DI JACK
E poi c’è Jack, un ex cane da combattimento. Anche se è difficile stabilire quali tra questi animali, sia stato trattato più ingiustamente, la storia di Jack, però, è sicuramente tra le più struggenti.
Questo simpatico cagnolone è stato accolto al Green House nel 2014 dopo che era stato trovato per strada con gravi ferite, segno che l’animale ha faticato a fuggire dai suoi “aguzzini”, oppure che è rimasto sul luogo dell’abbandono per molto, troppo tempo.
Come succede spesso ai cani sfruttati per i combattimenti, probabilmente Jack deve aver perso un incontro e quindi i suoi proprietari non l’hanno più voluto: un semplice distributore di denaro che si è ormai inceppato.
Purtroppo il suo passato ha inevitabilmente segnato anche il suo presente: Jack infatti è inadottabile, passa la maggior parte del suo tempo in gabbia anche al Green House, e fa fatica a interagire con gli uomini così come con gli altri cani.
Per non parlare del suo terrore per la luce dovuto forse, purtroppo, al fatto che i suoi aguzzini erano soliti “incattivirlo” con cavi elettrici per prepararlo adeguatamente al combattimento.
Jack ha negli occhi il segno indelebile delle sofferenze subite, a causa della cattiveria degli uomini è stato costretto a vivere combattendo contro i suoi stessi simili, costretto ad agire perennemente contro la sua volontà e a dover fare i conti con una rabbia che non nasceva da lui, ma dai suoi aguzzini.
Jack è un tenero e sfortunato cagnolone che, nonostante le amorevoli attenzioni ricevute al rifugio Green House, porta nel cuore un peso e una macchia difficili da cancellare.
Francesca Motta