MONZA – Lealtà e Azione non ci sta e replica alle accuse di presunti atti di vandalismo al campo dei partigiani riservandosi di tutelare l’associazione nelle sedi e modalità opportune.
Non si è fatta attendere la replica di Lealtà e Azione alle accuse lanciate da Anpi e Aned attraverso un comunicato stampa. Proprio in questi giorni su Quibrianzanews avevamo raccontato la vicenda: l’Associazione nazionale partigiani e l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti avevano scritto a sindaco, prefetto e questore accusando l’associazione di destra di aver depositato una corona di fiori davanti al monumento ai caduti della Repubblica sociale, denunciando anche presunti atti di vandalismo; al campo dei partigiani avevano infatti trovato alcuni vasi di fiori capovolti.
Ma i militanti di “Lealtà e Azione” non ci stanno. In primis precisano che “la deposizione della corona al Campo 62 del cimitero di Monza è avvenuta in forma privata, da parte di una nostra delegazione, e senza nessuna particolare manifestazione”.
Rimandando anche al mittente le accuse di presunti atti di vandalismo: quei vasi, molto probabilmente, si sono capovolti a causa del vento e della pioggia degli ultimi giorni.
“È Inoltre assolutamente strumentale e priva di fondamento l’accusa che i presunti danneggiamenti di cui parla l’Anpi siano stati effettuati durante tale deposizione e di conseguenza riconducibili a membri della nostra Associazione – precisa la nota diffusa da Lealtà e Azione – Ci preme ricordare che soltanto pochi anni fa, a margine di una nostra commemorazione, passando davanti al campo dei partigiani aiutammo il signor Franco Isman, marito della signora Rosella Stucchi presidente dell’Anpi di Monza, a raccogliere alcuni cartelloni commemorativi da loro apposti e fatti cadere dal vento. Precisiamo che anche la corona da noi deposta al Campo 62 nei giorni scorsi è stata trovata a terra presumibilmente a causa del maltempo che ha interessato la città”.
L’accusa di presunto vandalismo al campo santo non è assolutamente piaciuta all’associazione che ricorda ai soci ad Anpi e Aned che “Non è nel nostro stile negare la memoria e la pietas per alcuno, e che Lealtá Azione si premura di celebrare le proprie commemorazioni nel rispetto delle altrui sensibilitá”.
sono le solite polemiche!!! L’Anpi non capisce più i suoi limiti. Forse è fuori dal tempo.
Paolo