Lettera ad Allevi: “Hai salvato il Teodolinda, aiuta anche noi ad aprire il bar”

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MONZA – Sindaco Allevi dacci una mano: sei riuscito a salvare per un’altra stagione il cinema Teodolinda, adesso aiutaci ad inaugurare il nostro locale nel cuore della stazione.

Questo l’accorato appello lanciato da Alessandro Zerbi e Massimo Muzza, i due imprenditori che dopo aver sottoscritto un accordo commerciale con Centostazione e aver investito tempo e denaro nella realizzazione di un locale nell’area dismessa della stazione che affaccia su piazza Castello, si sono sentiti dire che l’accordo era sfumato perché nel frattempo il ministro Marco Minniti aveva promesso quegli spazi alla Polizia di Stato.

Una vicenda della quale il nostro giornale si era occupato alcune settimane fa. Adesso i due imprenditori hanno preso carta e penna e inviato ieri una lettera al sindaco Dario Allevi e all’assessore al Commercio Massimiliano Longo. Una lettera nella quale, pur conosci dei limiti del primo cittadino, chiedono comunque un suo interessamento . “Come è già stato in altre occasioni – si legge nella missiva – tra cui la recente vicenda del cinema Teodolinda, “mettendo le parti intorno ad un tavolo” per tentare di sbloccare la situazione”.

Una vicenda ingarbugliata e tipicamente italiana quella che vede protagonisti i due imprenditori che dopo un anno e mezzo di trattative nel maggio 2017 hanno sottoscritto un oneroso contratto di locazione con Centostazioni Spa (il ramo commerciale di Ferrovie dello Stato) per trasformare quel grande spazio dismesso che affaccia sul parcheggio degli autobus i un locale.

Un progetto importante non solo dal punto di vista commerciale, ma anche sociale: un grande locale con bar, pasticceria, ristorante e lounge bar aperto dalla mattina alle 6 fino a sera tardi, garantendo quindi un presidio su quell’ingresso della stazione spesso al centro di risse e di bivacchi.

“L’attività commerciale che intendiamo realizzare ha certamente anche un ruolo “sociale” – si legge nella lettera inviata ad Allevi – perché inciderebbe in maniera significativamente positiva su di un’area notoriamente degradata riqualificando un angolo di città non servito da alcun esercizio commerciale”.

I due imprenditori credono fortemente nel loro progetto, per il quale oltre ad aver investito denaro, hanno investito molto tempo anche nella richiesta di tutti i permessi e nella realizzazione dei vari progetti.

“Il progetto è certamente ambizioso – aggiungono – ma siamo certi che, grazie agli investimenti impiegati, potremo riqualificare la zona della stazione, facendola diventare luogo di aggregazione, con reale beneficio per l’intera comunità”.

Ma tutto è bloccato: il ministro Marco Minniti l’anno scorso in trasferta a Monza durante la campagna elettorale aveva promesso di voler destinare quell’area agli agenti della Polizia di Stato, garantendo quindi un ulteriore presidio. Un’area ampia oltre 400 metri quadrati che ad oggi, a quasi un anno dalla promessa, resta ancora in disuso, mentre i progetti e i sogni dei due imprenditori brianzoli restano chiusi nel cassetto e i delinquenti continuano a farla da padroni sulla piazza della stazione.

Barbara Apicella

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