LAZZATE – Qualcuno aveva bollato l’iniziativa come strumento elettorale per trasformare gli applausi in voti. Si è sbagliato di grosso. A Lazzate c’è chi i migranti davvero non li vuole. E sono non pochi cittadini, a essere sinceri, così come dimostrato dal gran numero di persone intervenute sabato sera alla manifestazione organizzata dalla Lega Nord alla presenza del leader Matteo Salvini.
Un avvertimento l’aveva lanciato Andrea Monti, assessore alla Sicurezza nonché consigliere provinciale, direttamente al Prefetto: ovvero fermare l’iniziativa della cooperativa, sedersi tutti quanti attorno a un tavolo e fare le cose per bene. “Soprattutto – aveva dichiarato Monti – informando passo passo la cittadinanza di quanto sta avvenendo. Sia per una questione di rispetto sia perché è l’unico modo per evitare che prevalga la rabbia dei cittadini e possa verificarsi qualche episodio sgradevole”.
E’ stato facile profeta. Nessun tafferuglio al momento, ma qualcuno ha già voluto far capire alla cooperativa che sarà battaglia. La “D & G Research”, infatti, probabilmente già tenendo conto del clima di ostilità che si respira nel borgo nei confronti dell’iniziativa, ha provveduto a installare un impianto di videosorveglianza davanti all’abitazione di via Volta 14. Ovvero davanti ai due appartamenti destinati ad accogliere un numero a oggi ancora imprecisato di migranti.
Se l’iniziativa doveva essere una forma di tutela, per qualcuno si è trasformata in una dichiarazione di guerra. Nel giro di poche ore, probabilmente con il calare del buio, quelle telecamere sono state distrutte e portate vie da sconosciuti.
“Per questo – afferma Monti – mi sento di ribadire l’ennesimo appello alla Prefettura, invitandola a rispondere sollecitamente alla nostra nuova e recente richiesta di incontro, inviata ieri: fermate i lavori di installazione del centro e valutiamo insieme le criticità esposte dall’amministrazione comunale. È necessario dare delle risposte ai timori e alle paure di una comunità e bisogna farlo in fretta”.
G.Gal.