Modifiche Legge Caccia: le associazioni dicono no

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Modifiche Legge Caccia: le associazioni dicono no
Modifiche Legge Caccia: le associazioni dicono no

Modifiche Legge Caccia: poche Leggi regionali hanno subito tante modifiche quanto le  “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività  venatoria”: oltre 30,che in 26 anni svilito i contenuti di tutela del patrimonio faunistico.

Nel tempo sono andati di fatto persi alcuni dei principi cardine per rendere sostenibile la caccia, come il legame del cacciatore al territorio e la forma esclusiva di caccia, senza  dimenticare ancora ad oggi, la mancata approvazione di una pianificazione faunistica regionale.

Con le nuove modifiche approvate mercoledì  scorso, le Associazioni come Enpa, Lipu, Lav e altre denunciano l’ennesimo regalo alla lobby dei cacciatori più estremisti in una Regione che è una delle aree nazionali più critiche per il bracconaggio (in particolare la fascia prealpina tra la provincia di Bergamo e Brescia) a cui si aggiunge una sempre più scarsa presenza di vigilanza, e un territorio a grande concentrazione antropica con progressiva perdita di aree  naturali.

Ma veniamo ai dettagli trapelati su alcune delle modifiche approvate illustrati dalle Associazioni.

Non ci sarà più il limite di 55 giornate di caccia, provvedimento voluto solo per accontentare proprio i cacciatori da appostamento che si rivolgo alla fauna migratoria, visto che per tutti gli altri, stante il limite di 3 giornate di caccia settimanali, il provvedimento approvato non cambia nulla.

L’apice dell’irrazionalità sono le modifiche imposte al metodo di misurazione delle distanze degli appostamenti fissi (capanni) da zone di divieto, che d’ora in poi si dovranno verificare seguendo la morfologia del terreno e non in linea retta, tornando all’uso arcaico della bindella metrica, strumento da tempo sostituito dal GPS che consente misure precise e in tutte le condizioni morfologiche.Non va dimenticato che le distanze da abitazioni e strade riguardano la sicurezza delle persone che verrà messa ulteriormente in pericolo anche dalla deroga approvata per le abitazioni cosidette rurali (spesso vere e proprie villette) da cui non vige la distanza di sicurezza.

Fra le modifiche Legge Caccia vi è poi il recupero della selvaggina ferita, che potrà avvenire fino ad una distanza di 200 metri dai capanni, (contro i 100 metri attuali);  in realtà la norma modificata parla di “recupero in attitudine di caccia” quindi di fatto si consente la forma di caccia vagante nel raggio di 200 metri dal capanno, violando la forma esclusiva di caccia.

 

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