ARCORE – Il Comune patrocina una festa in maschera per bambini e cani e Barbara Zizza, anima del gruppo facebook “Monza a 4 zampe”, insorge. Non ridicolarizziamo i cani, rispettiamo la loro natura e la loro dignità. Questo, in sintesi, il messaggio inviato stamattina al sindaco Rosalba Colombo, alla quale è stata recapitata una lettera in merito all’evento “Carnevale da cani” in programma l’11 febbraio in Villa Borromeo. Una grande sfilata e festa in maschera per i bambini e i loro cani, dove i piccoli indosseranno il loro costume preferito, mentre per l’amico a quattro zampe, è previsto un accessorio.
Sono gli stessi organizzatori a sensibilizzare il tema del rispetto dell’animale specificando sul volantino che per rispettare la dignità e la salute del cane “Basta anche un accessorio, un particolare che si intoni alla vostra maschera o un piccolo travestimento”.
Ma per Zizza questo non basta. “È il messaggio sbagliato – precisa – Che cosa si intende per accessorio? Un mantello, una cuffietta, un cappellino, un paio di occhiali? Di qualsiasi accessorio si tratti è comunque una mancanza di rispetto nei confronti dell’animale”.
Non è contraria all’evento, tutt’altro premia l’attenzione di un Comune a sostenere un’iniziativa che lega animali e bambini. “Sarebbe stato più educativo e rispettoso nei confronti dell’animale organizzare sì una festa, chiedendo al massimo di far indossare un guinzaglio o una pettorina colorata – precisa – Oppure o una bandana multicolore da attaccare al guinzaglio, come è consuetudine in occasione delle camminate promosse da Enpa”.
E lo scrive a chiare lettere anche al sindaco: “L’evento è di per sé molto bello – si legge nella lettera inviata al primo cittadino – Se non fosse previsto che anche i cani possono essere mascherati. Un momento di festa e di gioia che trasmette però un messaggio sbagliato e diseducativo. Gli animali non sono giocattoli e andrebbero rispettati in quanto tali. Facciamo in modo che le istituzioni siano le prime ad esigere e insegnare il rispetto del benessere animale”.
Anche perché il limite tra rispetto e umanizzazione è sottilissimo e sempre più spesso – frutto anche delle mode e delle manie divulgate dai vip attraverso i social – il cane viene umanizzato e trasformato in surrogato di un figlio.
“Ben venga se d’inverno il cane di piccola taglia e a pelo corto indossa il cappotto – incalza Zizza – Serve a riparalo dal freddo. Ma se poi ci si fa prendere la mano e dal cappotto passiamo al vestito, al tutù, ai travestimenti in maschera e ai festeggiamenti per le feste di compleanno allora si supera il limite. Inviando anche un messaggio diseducativo ai bambini, trasferendo loro l’idea che il cane a carnevale lo travestiamo per nostro puro divertimento. In questo modo non rispettiamo né la sua dignità né la sua libertà”.
Zizza non vuole passare per estremista e conclude affermando che “non basta scrivere rispettate gli animali, bisogna farlo nel concreto. Anche solo il volantino dell’evento trasmette un messaggio sbagliato, con un cane travestito da pirata. Lo ribadisco: è il messaggio sbagliato che genera comportamenti sbagliati, non l’evento che invece è molto bello, perché favorisce il legame bambini e animali”.
B. Api