Nadia Comaneci, 14 anni, ginnasta rumena, è la prima atleta, il 19 luglio 1976, a ottenere il punteggio di 10 nel corso della XXI Olimpiade, a Montreal.
Nadia Comaneci, e quel 10 meritato al volteggio. Un numero che volle dire perfezione, rappresentata però da una ragazzina esile, fragile, dal talento smisurato.
Sono molte le chiavi di lettura possibili di quel voto, di quella storia che fu punto di rottura nei giochi olimpici e nello sport.
Da una parte, con i toni trionfalistici che l’impresa di Nadia ebbe nel blocco sovietico. Leggi che le Olimpiadi stanno proseguendo la marcia partita da Berlino 36 come veicolo di temi propagandistici anche diversi dallo sport.
Dall’altra parte, in Occidente, il clamore attorno a Nadia Comaneci dimostra che i giochi di De Coubertain sono ormai una manifestazione pronta a vendere l’atleta come immagine pubblicitaria. Perchè Nadia, la sua grazia, la sua perfezione, velocemente, diventerà icona e ambasciatrice di quel qualcosa oltre la gara che si chiama mercato.
Ma, come abbiamo visto, se il mercato era pronto a sfruttare Nadia, Nadia era fuori dal mercato.
Perché era atleta uscita dalle scuole dello sport dei paesi orientali, nel caso la nazionale di ginnastica Rumena. Nadia visse appieno i meccanismi per cui la vittoria era un mezzo statale di propaganda politica, e l’atleta era macchina, e non essere umano. Uno strumento di propaganda usato anche come cavia, attraverso il doping di stato, metodi sportivamente illeciti e pericolosi trasformati in scienza.
Insomma, quella di Nadia Comaneci è anche una splendida storia umana.
Perché lei, così fragile e cosi armoniosa, come persona seppe resistere a tutto, ed uscirne ancora vincente.
Ne uscì per la sua forza, ma anche perché si trovò al fianco la persona giusta, quel Bela Karoly che la scoprì a sei anni, mentre giocava nel cortile di scuola. E la lanciò nel mondo, assieme alla scuola di ginnastica nazionale.
Nadia,e Karoly, raccontano anche la storia successiva di un mondo cambiato con il disgregarsi dei blocchi storici. Si trasferirono negli Stati Uniti, appena poterono.
Insomma, a leggere la vicenda di Nadia Comaneci. La bambina, ragazzina, donna che per prima nello ginnastica incarnò la perfezione, trovi tanti colori dell’esistenza umana, della società e di quello che caratterizza vivere.
E leggendo Nadia Comaneci, capisci quale opportunità può essere lo sport e le manifestazioni ad esso legate per cambiare le cose- Per crescere, se solo si impara che lo sport è anche un valore umano, e non soltanto finanziario.