Nicola ultimo zar e famiglia furono uccisi 100 anni fa, non è ben chiaro se prima o appena dopo la mezzanotte del 16 luglio, a Ekaterimburg.
Tutto era stato preparato a puntino per la strage. 11 revolver e una stanza tappezzata in legno per evitare schegge o rimbalzi dei proiettili.
Era la tragica fine di un Impero durato secoli, travolto dalla sua impreparazione ad un conflitto mondiale ma soprattutto dalla sua arretratezza e dall’enorme differenza fra le classi, pagliaio pronto ad accendersi alla prima scintilla.
Era anche la tragica fine di una famiglia che in pochi mesi era precipitata dal rango di Dei a imbarazzanti ostaggi. Troppo umani e troppo ingombranti, specie di fronte alle rivolte bianche che si avvicinavano alla villetta dove la famiglia imperiale era detenuta.
In realtà, Nicola e la famiglia nei mesi della prigionia dimostrarono una grande compostezza, come negli attimi della strage.
Nicola ultimo zar, la zarina Aleksandra Fëdorovna, Aleksej, l’erede emofiliaco, e le adolescenti Ol’ga, Tat’jana, Marija e Anastasija, furono massacrate in una mattanza che durò 20 minuti.
Strage che fu resa ancora più macabra dal riparo che diedero ai corpi i gioielli cuciti sui corpetti delle ragazze.
La fine delle ragazze avvenne con colpi inferti con delle baionette.
Morì così anche Anastasija, che comunque varrà avvolta da una serie di leggende legate alla sua sopravvivenza. Con il ritrovamento dei resti dei cadaveri, il giallo verrà risolto.
Anastasija seguì il destino della sua famiglia.
Ricadde così anche su di loro, la baionetta, il segno delle stragi che si andavano compiendo in tutta Europa e che comportarono oltre 10 milioni di vite perdute che cambieranno per sempre il corso della storia.