COMO – L’ordinanza è uguale a molte altre già in vigore sul territorio lombardo per garantire il decoro urbano contrastando le forme di accattonaggio. L’applicazione, però, ha scatenato vivaci reazioni: è bufera sul Comune di Como che, stando ai volontari, vieterebbe perfino di portare il latte caldo al mattino ai senzatetto. Da più parti sono in fase di organizzazione azioni di protesta.
L’ordinanza è stata firmata dal sindaco Mario Landriscina venerdì 15 dicembre. Prevede sanzioni da 50 a 300 euro contro l’accattonaggio nella zona a traffico limitato della città e in alcune aree adiacenti.
“Abbiamo scelto uno strumento amministrativo già adottato in altre città – spiega il sindaco – con l’intento di arrivare ad ammodernare il vecchio regolamento di polizia urbana e renderlo più adeguato a rispondere alle nuove esigenze della nostra città. In particolare durante questo periodo di avvicinamento alle festività alcune problematiche si manifestano in modo più evidente date le numerose iniziative di richiamo per il pubblico e il grande afflusso di persone in centro”.
I volontari dell’associazione WelCom, però, hanno riferito di essere stati bloccati nella loro attività dagli agenti della Polizia locale, che avrebbero impedito di servire il latte caldo ai senzatetto. Il motivo? Offrendo loro aiuto e soccorso, avrebbero facilitato la permanenza di queste persone svantaggiate nei luoghi in cui, al contrario, si era deciso di farle sloggiare.
Le reazioni non sono mancate. C’è chi annuncia azioni legali contro il Comune, chi vuole portare la gente in piazza a manifestare e chi, invece, per sabato 23 propone un’iniziativa di “bivacco sociale”.
Contro il sindaco anche Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana, che usa parole pesanti come macigni: “Il Natale si fonda sull’accoglienza di Cristo – il commento di Bernasconi – che nasce in una condizione di profugo, di emarginato. Aprendo le porte a Lui, ultimo tra gli ultimi, abbiamo costruito il fondamento del nostro essere cristiani. Ma è purtroppo quando ci dimentichiamo di questo che combiniamo dei gran disastri… Ed è questa la condizione in cui oggi si trova la nostra città: ha trasformato il Natale, uno dei momenti più importanti del nostro credere, in un fatto meramente commerciale. Ha ridotto il capoluogo ad una Città dei Balocchi, dimenticandosi che dentro di essa esistono drammi enormi”.