Non solo vino: a Barolo una collezione unica con 282 mila etichette di tutto il mondo

Fare una visita nella graziosa cittadina di Barolo è sempre una delle iniziative che si mettono in agenda durante l'anno. Ma ora, oltre al vino e al paesaggio, c'è un motivo in più: una collezione unica al mondo di 282 mila etichette provenienti da ogni dove

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Il nome è conosciuto in ogni angolo del pianeta. Barolo, per tutti, significa uno dei vini rossi più pregiati e apprezzati a livello mondiale. Da qualche giorno, però, il grazioso Comune piemontese ha un’attrazione in più: domenica, infatti, è stata inaugurata la WiLa, overo la Wine Labels Collection, esposizione permanente di oltre 282 mila etichette di bottiglie provenienti da tutto il mondo.

E’ una nuova sezione del WiMu, il Wine Museum che trova spazi all’interno del Castello di Barolo ed è davvero qualcosa di straordinario. Raduna infatti etichette che rappresentano tutti i Paesi produttori del vino riconosciuti dall’Onu, con l’unica eccezione dell’Iraq. Messe insieme faticosamente, anno dopo anno, dal professor Cesare Baroni Urbani di Sirolo e dalla moglie Maria, che poi hanno deciso di donarle al Comune di Barolo.

Non è stato facile raccoglierle tutte per il professore. Perché non tutte le aziende hanno accettato di cedere le etichette. In modo particolare quelle più prestigiose, che hanno costretto il collezionista a una soluzione molto semplice: acquistare direttamente il vino, anche quello più costoso, per entrare in possesso dell’etichetta. Anche con questo stratagemma, tuttavia, non se l’è cavata facilmente, perché i produttori delle aziende più rinomate “proteggono” l’etichetta con potenti colle per evitare che possa essere separata dalla bottiglia.

L’idea è quella di dare vita a una collezione non statica, bensì in continuo aggiornamento. Si parte però da una base di 282 mila pezzi, di cui 11 mila datate tra il 1798 e il 1950. Spesso raccontano spaccati di vita dell’epoca o sono veri e proprio opere d’arte, realizzate dai pittori più famosi: Picasso, Chagall, Mirò ed Andy Warhol.

Tra queste anche le bottiglie che riproducono le opere del pittore norvegese Edvard Munch. Sono rarissime, perché è il Pinot Nero che proviene dalla vigna più settentrionale del mondo, essendo prodotto in Norvegia.

Se decidete di fare un giro a Barolo (imperdibile sia per il vino sia per il paesaggio), non perdetevi insomma una visita al castello. La Wine Labels Collection sarà visitabile a partire dal 25 marzo: ogni sabato e domenica, dalle 10.30 alle 19, con un biglietto d’ingresso al costo di 2 euro.

Per informazioni è possibile telefonare allo 0173/386697 oppure inviare una e-mail all’indirizzo info@wimubarolo.it

Gualfrido Galimberti

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