L’e-commerce? Bello, utile, per molti versi anche conveniente. Ma il piacere di recarsi in una libreria per scegliere il prodotto giusto da leggere non ha prezzo: 8 italiani su 10 continuano a scegliere ancora questo metodo per i loro acquisti di carta. Lo rivela un’indagine condotta dall’osservatorio dell’Aie (Associazione italiana editori) in collaborazione con Pepe Research e presentata a “Più libri più liberi”, la fiera nazionale della piccola e media editoria.
In tutto 4 mila le persone intervistate, campione decisamente rappresentativo, con un 76% che ha dichiarato di aver fatto acquisti in libreria nei 12 mesi precedenti. Di gran lunga quelle preferite sono le catene presenti nelle grandi città (57% dei casi), seguite da quella presenti nei centri commerciali, da quelle indipendenti o che trattano anche l’usato.
L’e-commerce riveste una quota importante (29% delle indicazioni) ma non rappresenta ancora il canale principale attraverso cui il lettore si procura i libro. È più spesso utilizzato per l’acquisto di libri cartacei da chi compera anche ebook. È addirittura superato da “regalo e prestito” (43%). Spesso la lettura di un libro è legata a comportamenti “emotivi” e “relazionali” molto forti: prestito personale, amicale, bibliotecario, regalo, in piccola parte bookcrossing. Il banco libri della grande distribuzione organizzata (che comprende in questa prima fase di elaborazione, cartolibreria ed edicola) segue con il 25% delle risposte degli intervistati.
“La ricerca – ha sottolineato Gianni Peresson, responsabile Ufficio studi Aie – evidenzia un aspetto non meno importante. Non si sceglie più di comprare solo in una libreria di catena o in Gdo; in una libreria indipendente o in uno store on line. Il lettore italiano è un cliente avveduto che sa scegliere i benefit più adatti. E che non sono sempre, solo lo sconto. È un lettore con una spiccata multicanalità nell’acquisto dei libri di carta: gli store on line non escludono la libreria, e le fiere e i festival non escludono il banco libri della grande distribuzione. Questo ci dice che dobbiamo ragionare sempre più in logiche complessive di “sistema distributivo, di ricerca di politiche e di una efficienza complessiva”.