Partecipazione, Allevi: “Consulte da rivedere, costano 200 mila euro all’anno”

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MONZA – Le Consulte di quartiere continueranno ad esistere e ad operare ma non secondo le modalità intraprese dalla passata amministrazione guidata da Roberto Scanagatti. Stop ai facilitatori esterni che costano 200 mila euro all’anno, ma recupero delle risorse direttamente all’interno degli uffici comunali.

Bocciata giovedì sera in Consiglio comunale la mozione presentata dal Pd con la richiesta dell’impegno del mantenimento del progetto delle dieci consulte di quartiere. Una mozione presentata dopo lo stop delle convocazioni degli ex parlamentini di quartiere da parte dell’assessore alla Partecipazione, Andrea Arbizzoni.

Uno stop momentaneo in attesa di una nuova linea d’azione che sarà presentata a breve. “Stiamo verificando una rivisitazione del format – ha spiegato ieri in aula rispondendo alla mozione presentata dal consigliere piddino ed ex assessore alla partecipazione Egidio Longoni – Anche nelle nostre linee di mandato c’è la volontà di coinvolgere maggiormente i rioni”. Ma le Consulte, così come ad oggi organizzate, hanno un costo. Oltre ai costi di gestione dei Centri civici (oggi, sabato 18, è stato inaugurato anche quello di Triante in via Monte Amiata) ci sono anche i 200 mila euro all’anno dei facilitatori.

“Ho fatto diversi incontri nei Centri civici – precisa Arbizzoni – Il format delle Consulte può stare in piedi ma in modo diverso. Già in passato erano emerse criticità”.

Il sindaco Dario Allevi ha rassicurato sulla prosecuzione e modifica del format del progetto di partecipazione, non digerendo però quell’auto convocazione delle Consulte per il prossimo 24 novembre del quale abbiamo parlato nei giorni scorsi sul nostro giornale.

“Non ho ricevuto alcuna richiesta di incontro da parte dei componenti delle Consulte in merito alla vicenda – precisa – Dietro a questa auto convocazione c’è un fine politicizzato che mi piace ancora di meno. Stiamo studiando un correttivo per migliorare il funzionamento e farle costare di meno. A Monza abbiamo dieci centri civici, lo stesso numero di quelli di Milano. Alcuni potrebbero diventare sedi delle associazioni sempre alla ricerca di spazi. Abbiamo eliminato la figura dei facilitatori che costano 200 mila euro all’anno recuperando le risorse direttamente all’interno dell’organico del Municipio”.

Sulla vicenda delle Consulte sono intervenuti con un comunicato stampa congiunto anche Possibile, MDP Art. 1, Lab Monza e Rifondazione Comunista condividendo l’iniziativa di auto convocazione del 24 novembre.

“Le Consulte opportunamente rimodulate possono esprimere i bisogni dei quartieri anche mettendo in relazione una pluralità di soggetti dalle associazioni ai rappresentanti di categoria ai comitati che in modo sinergico sono interpreti e portatori di interessi comuni che animano la città – si legge nella nota stampa -Riteniamo utile per il buon governo della città stimolare la partecipazione attiva dei cittadini attraverso forme di collaborazione nella gestione condivisa dei beni collettivi e pubblici secondo il principio di sussidiarietà previsto dalla costituzione”.

Difendendo anche il progetto del Bilancio Partecipativo. “Riteniamo che strumenti di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione come il bilancio partecipativo, vadano implementati e finanziati adeguatamente ricorrendo a titolo esemplificativo ai contributi specifici per la coesione e l’inclusione, ai fondi Europei – si legge ancora nel comunicato – attraverso entrate derivanti dal recupero dell’evasione o attraverso una rideterminazione degli oneri di urbanistici”.

Barbara Apicella

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