MONZA – “Cosa non si fa per un taglio del nastro! Un bel sorriso e foto d’ordinanza, forbici in mano. Evidentemente a seconda del contesto si dice una cosa (“I Centri civici sono troppi”) e poi si fa tutto il contrario (se ne inaugura uomo nuovo)”. La saetta avvelenata contro il sindaco Dario Allevi viene scagliata direttamente dal Pd che nella newsletter del partito punta ancora il dito contro la scelta del primo cittadino di mandare a casa i “facilitatori di quartiere” (con un contratto triennale di 200 mila euro all’anno) e di rivedere il format delle consulte di quartiere ad oggi congelate.
Al Pd proprio non va giù la nuova interpretazione del progetto della partecipazione e soprattutto delle esternazioni del primo cittadino che, come riportato anche dal nostro giornale, in Consiglio comunale aveva dichiarato che “i centri civici sono troppi, costano troppo e che le consulte di quartiere cambieranno format”.
Un tema molto caro al Pd che, proprio sulle consulte, sui centri civici e sulla partecipazione, aveva a lungo lavorato e puntato anche una parte della campagna elettorale. Trovandosi, oggi sui banchi dell’opposizione, a veder vanificato il proprio operato.
Non è piaciuta la foto di gruppo con taglio del nastro in occasione dell’inaugurazione dell’ultimo centro civico, quello di Triante: accanto ad Allevi i suoi assessori Pier Franco Maffè, Andrea Arbizzoni, Chiara Desirée Merlini, il presidente del consiglio comunale Filippo Carati e l’ex assessore alla Partecipazione (oggi in aula nelle vesti di consigliere comunale di minoranza) Egidio Longoni.
“Dopo aver affermato giovedì 16 novembre in Consiglio comunale che i centri civici e le consulte sono troppi, costano troppo e sono da rivedere, solo due giorni dopo – sabato 18 novembre – sindaco e assessore hanno fatto il taglio del nastro del decimo centro civico (quello di Triante) – si legge ancora nella newsletter – realizzato dall’Amministrazione Scanagatti come progetto del Bilancio Partecipativo e frutto proprio di un lavoro della consulta, così come il progetto del controllo di vicinato alla consulta libertà. Che dire?”.
Ad oggi l’unica certezza è che ancora non si sa quale sarà il format delle consulte secondo la Giunta Allevi. Partecipazione sì, ma senza facilitatori e anche sul futuro dell’utilizzo dei Centri civici si attendono chiarimenti.