Progetto Mariaelena: Salute Donna dice stop al fumo per mamma e papà

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MONZA – Stop al fumo (anche quello passivo) per le mamme in gravidanza. Questo l’obiettivo del “Progetto Mariaelena” promosso e finanziato dall’associazione “Salute Donna Onlus” in collaborazione con la Pneumologia e il Centro antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e con il Presidio Ospedaliero Macedonio Melloni-A.S.S.T. Fatebenefratelli Sacco.

Il progetto prende il nome da Mariaelena – una giovane mamma e volontaria prematuramente scomparsa – e vuole da un lato sensibilizzare le gestanti a smettere di fumare eliminando un importante fattore di rischio per il feto e per l’allattamento, dall’altro invitare anche i futuri papà a spegnere definitivamente la sigaretta per creare una casa a misura di bebè, salutare e senza fumo.

A condurlo sarà l’equipe del Centro antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori diretto dal dottor Roberto Boffi, e in particolare dal dottor Flavio Allegri (pneumologo), e dalla dottoressa Elena Munarini (psicologa).

La psicologa incontrerà le future mamme in occasione degli incontri informativi sui vari argomenti riguardanti la gravidanza e l’allattamento che si svolgono mensilmente in Melloni.

L’obiettivo sarà illustrare i rischi del fumo attivo e passivo in questa delicata fase e la possibilità di chiedere un aiuto per smettere di fumare allargando l’invito anche ai familiari; i futuri genitori fumatori che desiderino poi intraprendere un percorso per spegnere definitivamente la sigaretta verranno seguiti gratuitamente e senza lista di attesa presso il Centro antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori.

È anche prevista una sezione dedicata alla formazione del personale sanitario che ha maggiore e più diretto contatto con le mamme. Sono previsti corsi (con crediti ECM) per approfondire il tema dei rischi del fumo in gravidanza e durante il periodo dell’allattamento, con l’obiettivo che un numero sempre più ampio di figure sanitarie si faccia portavoce con i futuri genitori dell’importanza di smettere di fumare.

“Tengo molto a questo progetto – commenta Anna Mancuso, presidente di “Salute Donna Onlus” – La prevenzione dei tumori inizia fin dal momento della gestione. La cultura dei corretti stili di vita deve essere tramandata ai propri figli attraverso l’esempio concreto. Stop alle sigarette, alimentazione sana e movimento: è l’eredità che dobbiamo lasciare ai posteri. Non a caso il progetto è stato intitolato a Mariaelena: era una donna e una mamma coraggiosa, che purtroppo ci ha lasciato troppo presto”.

“Siamo orgogliosi di essere il primo ospedale materno infantile ad affrontare in maniera specialistica il problema del fumo – afferma il professor Mauro Busacca, responsabile della Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia della Melloni – I dati dell’Istituto Superiore di Sanità ci dicono che nella fascia di età tra 25-44 anni le donne che fumano sono il 26 per cento e la probabilità che tra queste ci siano donne in gravidanza o che stanno programmando una gravidanza è alta. Si tratta quindi di un target importante sia numericamente sia qualitativamente, in quanto un intervento antifumo in questa fase può avere importanti ricadute sulla salute non solo delle donne, ma anche dei loro bambini e in generale delle persone attorno a loro”.

“Abbiamo purtroppo registrato nell’ultimo anno un notevole aumento in Italia del fumo nel sesso femminile – spiega il dottor Roberto Boffi – La nostra speranza è che la riscossa contro questa pericolosissima tendenza parta proprio dalle mamme, perché da loro venga una risposta matura e consapevole a dire definitivamente basta ai danni provocati dal fumo attivo e passivo delle sigarette: non solo quindi nel delicato periodo della gravidanza e dell’eventuale allattamento, ma per sempre.”

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