Rapina al sushi bar: i malviventi sparano ma sono accoltellati dai cuochi cinesi

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CINISELLO BALSAMO – Ha tentato una rapina al sushi bar, ma non conosceva la tenacia dei cinesi. Un malvivente di 38 anni è stato rintracciato dai Carabinieri nella sua abitazione di Cinisello Balsamo mentre cercava di medicarsi le ferite. Il suo complice era accasciato in strada con un polmone bucato. Volevano portare via il registratore di cassa da un locale gestito da cinesi, ma sono stati accoltellati.

Doveva essere un colpo semplice quello dei due italiani, due pregiudicati di 38 e 41 anni, che nella tarda serata di domenica hanno assaltato un sushi bar a Segrate sulla Cassanese. Parrucca in testa e, soprattutto, pistola in pugno per farsi consegnare l’incasso.

Non è andata secondo le previsioni. Il cinese al bancone ha reagito impugnando i coltelli e, da abile lottatore, è riuscito a mettere in difficoltà uno dei rapinatori mentre l’altro si era gettato sul registratore di cassa. In aiuto del cinese è arrivato dalla cucina un altro connazionale, anch’egli armato di coltello. Insieme, a viso aperto, hanno affrontato i rapinatori armati.

Uno dei due malviventi ha esploso tre colpi contro uno dei gestori del locale. Poi la fuga. O, almeno, il tentativo di fuga. Uno dei due rapinatori si è accasciato in strada a non molta distanza dal locale. Un fendente l’aveva raggiunto al polmone. E’ stato notato a terra da una donna che ha chiamato i Carabinieri.

I militari ci hanno messo un attimo a capire chi potesse essere il suo complice. In un attimo sono arrivati a Cinisello Balsamo dal trentottenne che, in possesso dell’incasso, stava cercando di medicare le ferite al petto. Arrestato, è stato portato in ospedale.

In ospedale, al San Raffaele, anche i due cinesi. Se la caveranno entrambi. Anche quello colpito da tre proiettili. Per i medici non è in gravi condizioni.

I due malviventi dovranno rispondere di tentato omicidio e di rapina aggravata. Al momento, invece, non è stato preso alcun provvedimento nei confronti dei cinesi. L’autorità giudiziaria dovrà valutare se la loro reazione è giustificata dal pericolo.

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