Salvini annuncia: “Il 18 maggio sarò al fianco di Sergio Bramini”

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Salvini annuncia: "Il 18 maggio sarò al fianco di Sergio Bramini"

MONZA – “Sergio Bramini, tutta la Lega è con te, farò di tutto per esserci il 18 maggio”. Ad annunciarlo con un post sul suo profilo facebook è lo stesso Matteo Salvini, leader del Carroccio, che ribadisce l’appoggio del partito e la sua vicinanza personale all’imprenditore monzese fallito a causa dello Stato.

Il primo incontro risale allo scorso 1 maggio quando Sergio Bramini partecipò alla Festa della Lega a Grumello del Monte: dal palco raccontò la sua esperienza di imprenditore fallito perché vantava dalle Pubbliche Amministrazioni un credito di 4 milioni di euro. Il pubblico del Carroccio dimostrò immediatamente la sua vicinanza, e lo stesso Matteo Salvini annunciò la sua presenza il prossimo 18 maggio quando, alle 14, è fissata la data dello sloggio esecutivo dalla villa di via Sant’Albino 22.

Presenza che Salvini riconferma, naturalmente se non ci saranno imprevisti legati al tentativo di creare un accordo di Governo con il Movimento 5 Stelle.

Ma intanto la Lega non si ferma, e nell’attesa l’onorevole Andrea Crippa e il senatore Emanuele Pellegrini si sono già mobilitati inviando un comunicato stampa dove lanciano accuse mirate nei confronti dei ministri Marianna Madia e Carlo Calenda che, dopo il servizio sulla vicenda Bramini trasmesso da “Le Iene”,  avevano richiesto ulteriori dettagli sulla vicenda, per poi delegare gli approfondimenti al governatore della Regione Sicilia  Nello Musumeci (Bramini vantava infatti importanti crediti dalle Ato siciliane).

“Ma se il problema sono i debiti delle Pubbliche Amministrazioni perché non hanno semplicemente interpellato il Ministro Pier Carlo Padoan? – scrivono nella nota stampa il senatore Emanuele Pellegrini e l’onorevole Andrea Crippa – O se si rende necessario aprire un tavolo tecnico con le Regioni debitrici perché hanno scritto solo al Governatore siciliano? In fondo la Icom di Bramini aveva anche crediti nei confronti del Consorzio Caserta 4, e pertanto di competenza della Regione Campania guidata dal compagno di partito Vincenzo De Luca.  Ma queste in fondo sono solo dello domande retoriche, la verità è che da un lato questo Governo afferma di “aver fatto molto” per la riduzione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione ma dall’altra parte troviamo centinaia di aziende che soffrono o che sono fallite a causa di uno Stato che non onora i suoi debiti. E le Ato siciliane con i loro 2 miliardi di euro di debiti ne sono l’esempio lampante e Bramini la tragica conseguenza”.

Pellegrini e Crippa sono andati in fondo alla vicenda individuando e denunciando anomalie riguardo alle Pubbliche Amministrazioni che non hanno onorato il loro debito con i privati.

“Si è dovuta fare un’approfondita indagine per scoprire che se da un lato Renzi nel 2014 decantava il Decreto Legge 66 che avrebbe consentito lo sblocco “totale” dei debiti della pubblica amministrazione dall’altro lato il Mef lavorava alacremente per cercare di non consentire alle aziende la certificazione dei crediti che queste vantavano nei confronti delle Ato siciliane – proseguono i due politici del Carroccio – E incredibilmente nulla è cambiato anche quando il Governo ha visto le proprie tesi e interpretazioni della norma venire condannate da sentenze del Tar, da ordinanze del C.G.A. e da pareri della Commissione U.E. Tutti i soggetti preposti avevano pacificamente ed univocamente determinato che le Ato siciliane erano da ricomprendersi tra le Pubbliche Amministrazioni dello Stato ma ad oggi, a quasi quattro anni di distanza dal primo parere UE e dopo 8 anni dall’introduzione della direttiva europea, ne il Ministero dell’Economia ne l’Istat hanno ancora proceduto a sanare la loro posizione di difetto”.

Barbara Apicella

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