San Biagio: quando l’ultimo panettone incontra la tradizione

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San Biagio: quando l'ultimo panettone incontra la tradizione

MONZA – L’avete mangiata questa mattina una fetta di panettone? Avete rispettato la tradizione di San Biagio così da preservarvi, almeno quest’anno, mal di gola e malanni?

Oggi, 3 febbraio, la tradizione ci ricorda che ricorre la festività di San Biagio, protettore della gola come ci ricorda Ghi Meregalli – appassionata di storia locale e nostra guida in questa scoperta delle tradizioni – in questa giornata le nostre nonne ci ripetevano che “El dì de San Bias, se benedis la gola e el nas”.

Un giorno in cui sacro e profano si intrecciano: nelle chiese viene celebrato il rito dell’appoggio delle candele benedette e incrociate sotto la gola dei fedeli con la formula “Dio ti liberi dai mal di gola e da ogni altro male”.

Una ricorrenza che si è ben presto evoluta anche in evento commerciale, con la classica fetta di panettone da mangiare proprio la mattina di San Biagio e gli scaffali dei supermercati che nei giorni precedenti svuotano gli ultimi bancali di panettoni. “Un realtà la tradizione vuole che si mangi una fetta di panettone conservato dal giorno di Natale”, precisa Ghi Meregalli.

Ma perché questo santo è legato alla protezione della gola? “Grazie a un miracolo che compì poco prima di essere decapitato – spiega Ghi Meregalli – Riuscì, infatti, grazie solo alla posa delle mani a salvare un bambini che stava soffocando a causa di una lisca di pesce che si era conficcata in gola”.

Le tradizioni si rispettano, e comunque una dolce fetta di panettone è buona e gustosa anche quando Natale è terminato.

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