MONZA – La malattia purtroppo non va in vacanza, ma anche il malato ha rischiato di non poter lasciare la struttura riabilitativa e trasferirsi per qualche giorno in una località di villeggiatura dove proseguire la convalescenza e la cura.
Una brutta avventura con la sanità quella capitata a un monzese da tempo ricoverato in un centro di riabilitazione della provincia in seguito a un importante intervento chirurgico. A metà agosto finalmente la buona notizia: l’uomo può tornare a casa, e nel frattempo concedersi qualche giorno di vacanza in un’altra struttura riabilitativa in riva al mare. Ovviamente a condizione che al momento delle dimissioni sia dotato della bombola dell’ossigeno e del relativo trasportino, così da potersi anche muovere autonomamente.
Si tratta di una sorta di protesi, fondamentale per la sua vita, che viene garantita dall’Ats. I parenti quindi hanno fatto immediatamente richiesta all’ufficio competente che, a sua volta, l’ha inoltrata all’azienda fornitrice. Questa ha assicurato ai parenti del malato la consegna della bombola e del trasportino direttamente al domicilio il giorno prima della partenza e delle dimissioni.
Il giorno prima i parenti, per sincerarsi dell’orario di consegna, hanno telefonato all’azienda, scoprendo che il materiale alla fine non sarebbe stato consegnato perché la richiesta era pervenuta solo il giorno precedente.
Dopo l’iniziale stupore è scoppiata la rabbia. Inevitabile e immediata la richiesta di chiarimenti direttamente all’ufficio dell’Ats, che però ha confermato l’invio della richiesta subito dopo Ferragosto. Dopo qualche ora di telefonate di fuoco alla fine il problema è stato risolto con la consegna nei tempi stabiliti del trasportino e della bombola d’ossigeno . Oggi finalmente il monzese può godersi la meritata vacanza in riva al mare.
Qualche volta alzare la voce porta i suoi frutti, anche se non sempre si hanno voce, forza e tenacia per esigere il rispetto dei propri diritti.
B.Api.