Con Simona Amabile alla scoperta della focaccia degli antichi romani

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MONZA – Ma voi lo sapevate che già gli antichi romani amavano e gustavano la focaccia, alimento diffuso anche nella Pompei sotterrata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C? Questa una delle numerose chicche e curiosità che abbiamo scoperto durante la visita guidata alla scoperta di Pompei e di Ercolano organizzata al Centro civico di via Lecco dalla guida Stefania Castiglione. E soprattutto abbiamo ammirato – e preso appunti – sull’antica ricetta per la preparazione della focaccia, tanto amata da grandi e piccini e che conosce diversissime versioni: morbida, croccante, liscia, farcita. Comunque sempre gustosa e condita.

Una focaccia preparata al momento – davanti a una platea curiosa e interessata – da Simona Amabile, 41 anni, mamma a tempo pieno, nativa di Salerno ma da dodici anni trapiantata in Brianza per  seguire il marito. Con una laurea in Economia e Commercio (per ora) nel cassetto, Simona ha una passione sfrenata per la cucina ereditata “rubando con gli occhi” i segreti alla mamma, facendone oggi il suo passatempo e diventando punto di riferimento per le amiche e in occasione delle feste a scuola. Le leccornie dolci e salate di Simona sono sempre super gettonate.

Una bella storia simile a quella di tante altre lettrici (ma anche lettori) che quando improvvisamente la via cambia rotta si ritrovano poi a intraprendere nuovi percorsi. “Ho sempre avuto la passione per la cucina – racconta mentre continua energicamente a impastare – Ereditata dalla mamma che a casa preparava torte, biscotti, pizze e tante altre prelibatezze. Poi lei si è messa a dieta e a quel punto la dieta è iniziata anche per il resto della famiglia”.

Impossibile rinunciare a una tradizione tanto golosa: Simona si è messa in cucina e ha iniziato a sfornare crostate, torte e biscotti il tutto spazzolato rapidamente. Ma la passione per la cucina era talmente profonda che ha deciso di mettersi sui libri per affinare conoscenza e tecnica. “A 19 anni a Napoli ho frequentato una scuola di cucina amatoriale – prosegue – E un corso specifico di pasticceria napoletana con i dolci tipici di Natale”. Dimostrando subito un talento superiore e una spiccata abilità ai fornelli, con la casa sempre piena di amici brianzoli ben felici di conoscere la tradizione campana anche attraverso la tavola.

Dall’aspetto la focaccia impastata e disposta nella teglia era davvero invitante, ma essendo il Centro civico privo di forno, non abbiamo potuto verificarne anche la bontà. Ma proviamo a farla a casa seguendo i consigli di Simona.

Ingredienti:
– 500 gr di farina 0
– ½ cubetto di lievito (ai tempi dell’antica Pompei si utilizzava il
lievito priscito, molto prezioso e veniva scambiato da massaia a
massaia)
– 1 cucchiaino di zucchero
– Sale 10 gr
– Olio 50 ml
– 300 ml di acqua e latte

Per la salamoia:
– 3 parti di olio e 1 parte di acqua

Iniziate ad impastare ricordandovi di non contaminare il lievito con il sale. Per avere una focaccia morbida aggiungere anche un po’ di latte. Impastate senza preoccuparvi se l’impasto vi resta attaccato alle mani e senza aggiungere altra farina. Via via che l’impasto verrà lavorato diventerà più morbido ed elastico. Una volta ottenuto l’impasto unire sale e olio (il tipo di olio varia a seconda del gusto dei commensali).

Coprire l’impasto con la pellicola e un canovaccio inumidito e lasciarla lievitare per circa due ore. Stenderla poi su una teglia unta di olio e cospargerla con la salamoia formare le tipiche fossette e aggiungere del sale grosso, lasciarla riposare ancora per 40 minuti. Infornare in forno statico a 230 gradi e lasciarla cuocere per circa 25/30 minuti (dipende dal forno).

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