Domenica 8 settembre, pomeriggio. Mentre l’autodromo di Monza si prepara a dare il via al novantesimo Gran Premio d’Italia e una pattuglia delle frecce tricolori disegna nell’aria una lunga striscia biancorossoverde, a un chilometro di distanza si consuma un piccolo dramma. Tre cagnolini di pochi giorni di vita vengono gettati tra i cespugli di un misero boschetto che ospita un ancora più misero accampamento di nomadi.
Per fortuna, due cittadini rumeni, marito e moglie, molto male in arnese, si presentano poco dopo al canile con due cuccioli tra le braccia. Abitano nell’accampamento da qualche tempo e hanno un cane che è stato sterilizzato da ENPA.
Un lieto fine per due cuccioli…
I soccorritori dei cuccioli raccontano, in un italiano molto stentato, che alcuni giorni prima un “signore” era arrivato al campo con una cagnolina che aveva appena partorito. Il “signore” però doveva ritornare in Romania, non aveva passaporto per i cuccioli e, pertanto, è ripartito con la mamma, liberandosi crudelmente dei piccoli.
I due rumeni sono brave persone: la donna piange ripetendo “sono come bambini”. Sono andati nel bosco alla ricerca dei cagnolini e appena li hanno trovati li hanno portati, in tutta fretta, al canile. I due cuccioli, un maschio e una femmina, ancora con gli occhi chiusi, sono ipotermici. Immediatamente le bravissime operatrici in servizio Elena e Daria si attivano riscaldandoli, massaggiandoli e togliendo loro alcune larve di mosche che già erano comparse tra il pelo. Arriva il latte specifico che viene somministrato con micro biberon. I due piccoli dopo qualche minuto di perplessità si attaccano e cominciano a poppare.
Sembra proprio che il dramma si sia risolto per il meglio. Ai due cuccioli vengono dati i nomi di Charles e Charlotte in onore di Charles Leclerc che nel frattempo, sulla Ferrari, si è aggiudicato il Gran Premio di Monza.
… tanta tristezza per il terzo
Ma purtroppo un altro finale meno felice è in agguato. Alle 19.30, mentre il canile sta chiudendo, i due rumeni fanno ritorno: frugando nel bosco hanno trovato un terzo cucciolo. Le sue condizioni appaiono subito preoccupanti: è ghiacciato ma soprattutto l’infestazione da larve di mosche è troppo imponente su un corpicino così piccolo. Circa due ore durano i tentativi per rianimarlo e per disinfestarlo, ma le sue condizioni purtroppo peggiorano fino alla fine.
I due fratellini superstiti, invece, vengono affidati per la notte a una volontaria esperta per essere allattati ogni due ore.
Alla base di questo gesto crudele c’è sicuramente una grandissima ignoranza: pensiamo anche alla cagnolina-neomamma che è stata staccata bruscamente dai suoi cuccioli, alle sue sofferenze fisiche e affettive. Gesto crudele, ovviamente, anche quello di gettare i cuccioli in posti diversi ritardando così il ritrovamento.
Per evitare tutto ciò sarebbe bastato recarsi al canile, dove ENPA da sempre aiuta gratuitamente con uno speciale programma sociale tutti gli animali bisognosi di cure di proprietà di persone prive di mezzi.