Ben ritrovati all’interno della nostra rubrica dedicata ai libri. Un luogo in cui i protagonisti sono due: noi e loro.
Le pagine ricche di storie e di avventure, dalle quali sgorgano sentimenti e emozioni; e noi, che attraverso i portali del tempo più affascinanti che il nostro mondo potesse regalarci, i libri, viviamo vite diverse, assaporiamo le emozioni più disparate e solchiamo i mari delle avventure più incredibili.
È un luogo confortevole in cui ritrovarsi, quello dei libri. Un luogo accogliente, sempre capace di farci sentire al sicuro. L’unico mezzo in grado di trasportarci ovunque, in qualsiasi tempo e nella mente di qualsiasi personaggio.
Direi il luogo ideale per un appuntamento. E per questo nostro nuovo incontro vi propongo:
STRANE CREATURE
Di TRACY CHEVALIER
Edito da NERI POZZA
Strane Creature è un romanzo d’ispirazione. Sì, perché è una storia che fa riflettere. E che lascia un segno. Lo stesso segno che ogni creatura lascia sulla terra per testimoniare il suo passaggio. Ed è proprio dalla ricerca di queste “strane creature”, orme di un tempo lontano scavate nella pietra, che fiorisce questo entusiasmante romanzo.
Ambientato a Lyme, lungo le coste rocciose bagnate dall’oceano, dell’Inghilterra meridionale, è proprio qui, su queste coste, che avviene l’incontro e la scoperta più sensazionale che segnerà la svolta per la storia dell’umanità e per la vita personale delle due protagoniste del libro, l’appassionata Elizabeth e la giovane e talentuosa Mary.
Le due donne non potrebbero essere più diverse e non potrebbero provenire da una vita e da una situazione sociale più disparata, ma si trovano e si congiungono perfettamente, proprio come due pezzi di uno stesso puzzle. Proprio come il mare e le rocce di quella misteriosa quanto sorprendente costa inglese, dal cui incontro scaturiscono le scoperte più spettacolari.
Elizabeth e Mary si incontrano sull’enorme scogliera di Lyme che cade a picco sul mare. Entrambe appassionate di fossili, si ritroveranno a scalare insieme una salita ancor più ripida della stessa scogliera: quella per la rivendicazione del ruolo sociale della donna nel lontano e purtroppo ancora retrogrado Ottocento.
Ispirato alla storia vera di Mary Anning, la giovanissima donna che a Lyme portò effettivamente alla luce il primo cranio di ittiosauro, Strane Creature si afferma come una delle più belle e toccanti storie di amicizia tra donne. Un’amicizia nata per caso, su una scogliera bagnata dal mare, e sfociata poi nel sentimento di una vita. Un sentimento vero, di quelli che uniscono indistricabilmente due anime facendole viaggiare all’unisono per sempre, anche quando le correnti gelide della vita sembrerebbero separarle e condurle lontane l’una dall’altra.
Strane Creature è la storia avvincente e coinvolgente di due donne che lottano per difendere la loro passione e i propri talenti, in un’epoca in cui essere donne significa partire svantaggiate. Un po’ come arrivare ai piedi di quella maestosa scogliera che la penna di Tracy Chevalier ci descrivere così magistralmente, e non riuscire mai a scalarla. Perché essere donne nei primi anni dell’Ottocento, significa essere inesorabilmente destinate a scivolare durante la salita e ad essere inghiottite dalle feroci onde dell’oceano.
Strane Creature ci racconta di un incontro, quello tra due anime apparentemente lontane che si scoprono affini, e quello tra la grigia roccia e l’oceano imperioso. Un incontro dal quale, cullati dalle onde, trasportati dalla marea, e custoditi dalla roccia solida e robusta, scaturiscono i fossili.
Quelle stupefacenti strane creature che per i più, come spesso l’autrice ama sottolineare, sono semplicemente scheletri di corpi senza vita, dunque una scoperta agghiacciante che ha del macabro. Ma che per gli occhi indagatori, appassionati e curiosi di Elizabeth e Mary sono i segni di un’esistenza passata. La prova inalienabile dell’evoluzione terrestre. La frontiera più incredibile della conoscenza umana.
Francesca Motta