Suraja Cafè: il bar speciale, tutto vegano, in cui “il cibo non urla”

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Suraja Cafè il bar speciale in cui il cibo non urla

MONZA – “Quando vieni nel nostro bar per la colazione, il pranzo o l’aperitivo stai tranquillo: il nostro cibo non urla. E siamo felici che ogni giorno, grazie ai nostri clienti, salviamo un pezzo di mucca, un bicchiere di latte e un uovo”.

Una frase che ci ha lasciato attoniti quella pronunciata da Gio servendoci un piatto di bruschette e una spremuta d’arancia. Da qui la curiosità di conoscere più a fondo la storia di Gio e di Frank, che da un anno gestiscono il bar “Suraja Cafè”, diventato uno dei locali più gettonati del centro. All’inizio non si fa caso alla dicitura che si tratta di un bar vegano: è colorato, allegro, con tanti buoni piatti preparati al momento.

Ma dietro c’è una storia ben precisa. La storia personale di Gio e Fran che dopo aver visto un video sulla macellazione delle mucche hanno deciso di diventare vegani. Una decisione repentina che nasce dalla considerazione che, come ci spiega Gio “Quello che per noi è un piacere per un altro essere vivente è causa di sofferenza e di morte”.

Nessun ripensamento, anche se nella dieta dei due ragazzi non sono mai mancati carne, latte, formaggi e dolci preparati secondo la tradizione calabrese e pugliese per Gio, e latinoamericana per Frank nativo di Santo Domingo.

Hanno deciso di declinare la loro scelta di vita anche nel menù dei loro clienti, realizzando il sogno di aprire un locale vegan prima a Gallipoli e nel 2016 a Monza. “Una scelta azzardata – racconta Gio – Gli amici ci davano dei pazzi, soprattutto l’idea di un menù esclusivamente vegano. Ma per noi non è una moda, è una stile di vita, una questione etica e non di salute”.

Ma Gio e Frank non sono per nulla integralisti e sprovveduti. “Entrambi veniamo dal settore della tradizione – spiega Gio che ha anche frequentato la scuola di pasticceria, mentre Frank per anni a New York nei ristoranti – Nel nostro bar entrano anche signore con la pelliccia. Anzi sono loro che avvicinandosi ci chiedono scusa. Riteniamo che il modo migliore per far capire il nostro pensiero sia quello di avvicinare e non di allontanare le persone che non la pensavo come noi”.

Avvicinare non è poi così complicato con menù davvero accattivanti. “Uno dei complimenti più belli tra quelli ricevuti è quello di una signora che al supermercato, guardando nel nostro carrello ha esclamato: è bellissimo e colorato – ha conclusa – I vegani non mangiano solo insalata, ma con un po’ di fantasia e creatività è possibile preparare gustosi primi con sugo, verdure. Mescolando cucine e tradizione culinarie diverse, naturalmente senza latte, uova e derivati degli animali”.

Una scelta che si sta rivelando vincente e al “Suraja” non è raro mangiare accanto a chi a pranzo segue la dieta vegan e la sera si concede una cotoletta o la pasta al ragù.

Barbara Apicella

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