l botto che ci si aspettava sfruttando una piazza importante qual è quella di Milano, non c’è stato. “Tempo di libri”, la fiera dell’editoria, alla sua prima edizione non ha fatto il pienone. Qualcosa forse c’è da rivedere nella formula ma, di sicuro, anche negli orari.
Imbambolati dai numeri. I numeri hanno un potere ammaliante e persuasivo, sono solo apparentemente oggettivi. In realtà si prestano a svariate interpretazioni. A questo proposito, i numeri ufficiali, forniti da chi si è occupato della comunicazione alla prima edizione di Tempo di Libri, fotografano un successo annunciato.
La manifestazione dell’Editoria Italiana, organizzata da La Fabbrica del Libro, che ha avuto tanti partner importanti sia istituzionali sia del settore, ha chiuso con 72.929 presenze: 60.796 presenze in Fiera e 12.133 nelle cento sedi del fuori salone. Ai padiglioni 1,2 e 4 di Fiera Milano Rho, hanno partecipato 552 editori. Sono stati 720 gli eventi distribuiti da mercoledì 19 aprile a domenica 23; 2.000 gli ospiti internazionali e nazionali. Per gli organizzatori è stata un successo anche MIRC – Milan International Rights Center (padiglione 1 dal 19 al 21 aprile) con oltre 500 partecipanti provenienti da 34 Paesi e più di 6.500 appuntamenti: i 170 operatori stranieri e gli oltre 330 italiani hanno avuto occasione di consolidare rapporti e avviare nuove opportunità di business.
Tuttavia sarebbe bastato aggirarsi per gli oltre 35.000 metri quadrati di esposizione nei giorni di mercoledì, giovedì e in parte del venerdì, per rendersi conto che di folla proprio non ce n’era. Molte scolaresche e qualche pensionato. La ripresa c’è stata solo nel fine settimana. Le idee che si sono fatti gli editori (quelli piccoli e medi, non i giganti ndr) che hanno partecipato alla Fiera sono state variegate. C’è chi ha considerato l’esperienza un fallimento e scommette sul Salone Internazionale del libro di Torino, che quest’anno, dal 18 al 22 maggio, festeggia i suoi trent’anni, e chi ha concesso il beneficio di un futuro miglioramento, considerando che la prima edizione è comunque sempre un test di prova.
Certamente le date e gli orari non hanno aiutato. Lo stesso sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha sostenuto che la prossima edizione dovrà modificare qualcosa. La chiusura dei padiglioni alle 19.30 durante tutti i giorni di manifestazione è stata penalizzante.
Gli aspetti positivi sono sicuramente quelli legati alla location. Fiera Milano Rho è uno spazio ben strutturato e pensato per i grandi eventi: le persone, nei momenti di pieno, non sono state costrette a sudare.
Ottima è stata invece la copertura mediatica, in particolare quella dei social, che ha permesso a milioni di appassionati di poter seguire in streaming gli eventi.
Gli incontri sono stati di alto livello, ma è mancata l’originalità. Il format è stato quello tradizionale già consolidato in altre manifestazioni simili: Torino docet, ma anche Roma (Più Libri più Liberi).
Pianeta libri è una rubrica curata dall’agenzia letteraria Il Carteggio