MONZA – Il sottopasso di via Bergamo ricoperto di scarabocchi. Questa volta nessuna scritta, nessun disegno, nessun tag ma solo onde e segni a danneggiare il sottopasso ciclopedonale che collega le vie Bergamo e Amati.
Le scritte, come ci conferma un residente, sono comparse tra sabato e domenica ricoprendo entrambe le pareti piastrellate, oltre ad alcune scritte sul muro vicino all’ascensore. Atti vandalici ad opera di chi non si sa, anche se il sottopasso è dotato di telecamere di videosorveglianza. Questa volta, almeno all’apparenza, non ci sono scritte politiche o simboli di gruppi. Ma semplicemente il dispetto dell’ennesimo imbecille (o imbecilli) che magari in preda ai fumi dell’alcol ha deciso di rovinare la cosa pubblica.
E mentre nel sottopasso ciclopedonale di via Bergamo qualcuno imbrattava, sabato mattina in quello poco lontano alle vie Rota e Grassi c’era qualcuno che realizzava un affresco. Il sottopasso – preso di mira negli ultimi due mesi dalle scritte politiche e ingiuriose di estremisti di destra e di sinistra – per un giorno si è trasformato in tela con l’opera realizzata in loco da due artisti di strada. Un progetto, targato e finanziato dalla Giunta Scanagatti, voluto dagli allora assessori (e oggi consiglieri comunali Pd) Egidio Longoni e Antonio Marrazzo: un concorso di idee per dare vita e colore a diversi sottopassi di Monza.
Un progetto che però non è piaciuto a Giuseppe Vigevani, coordinatore di Forza Nuova, che ha bocciato in pieno la scelta del soggetto, in particolare l’opera intitolata “Non spezzare il ritmo” dove sono stati riprodotti cantanti e musicisti rapper e sudamericani che cantano, ballano e suonano.
“Partendo dal presupposto che io personalmente preferisco muri bianchi e senza disegni, se proprio si volevano realizzare opere sarebbe stato opportuno scegliere soggetti legati alla nostra città o alla nostra Italia – spiega – Se proprio questi che vengano da altri definiti artisti di strada vogliono dare libero sfogo alla propria creatività che lo facciano in spazi in disuso, non sui muri di un sottopasso appena sistemato e imbiancato”.
Ma è soprattutto la scelta del soggetto che non piace al forzanovista. “Il soggetto da chi è stato scelto? Non penso dai cittadini – aggiunge – Sono molto perplesso da questa scelta di dare spazio alle sensibilità artistiche di una certa parte politica. Uno spazio alla sinistra arte, nel duplice senso della parola sinistra”.
Barbara Apicella