MEDA – Asfalto usurato, necessità di segnalare il pericolo nei giorni di pioggia e, naturalmente, intervenire al più presto per porre rimedio alla situazione. E’ quanto chiedeva il consigliere provinciale Andrea Monti (Lega Nord) relativamente al curvone della Milano-Meda. Quello in cui, nella notte tra sabato e domenica, ha perso la vita la diciottenne Greta Dicorato residente a Cormano.
Un terribile incidente con la Toyota Aygo, su cui viaggiava insieme a tre coetanei, uscita di strada. Due amici sono stati soccorsi e portati in ospedale. Per lei, invece, quell’incidente si è rivelato purtroppo fatale.
“Ancora incidenti – afferma Monti -, ancora una giovane vita spezzata. Questa volta si tratta di una giovane ragazza diciottenne. Ancora una volta si tratta di un incidente che non ha coinvolto altri automobilisti, la piccola Toyota Yaris dei quattro giovani ha perso da sola il controllo. Un copione noto, che si svolge puntualmente ogni volta che inizia a cadere qualche goccia di pioggia. Al netto delle numerose variabili che concorrono a causare le uscite di strada, distrazione, velocità, imperizia, appare evidente che in quel tratto di strada della Milano–Meda vi sia qualcosa che non funziona”.
Lui, da consigliere provinciale e da persona esperta di guida (ben nota la sua passione per i rally), ritiene che il limite di 80 chilometri orari non sia sufficiente per garantire la sicurezza degli automobilisti. Già nel novembre 2016 avanzava dubbi sullo stato dell’asfalto, considerandolo ormai usurato e causa di perdite di aderenza. La sua proposta, nell’immediato, era stata quella di intervenire con un display luminoso in caso di pioggia per segnalare il pericolo. Oltre a reperire i fondi necessari per la manutenzione del manto stradale.
“La risposta della Provincia del 23 dicembre 2017 – conclude Monti – esclude qualsiasi responsabilità legata al manto stradale, addossando la responsabilità esclusiva ai conducenti. E’ curioso però che le imperizie di chi sta alla guida, che sono purtroppo tante e sempre troppe, si concentrino sempre in quella maledetta curva. Qualcosa non quadra. Comprendo le difficoltà economiche della Provincia, ma davanti a giovani vite spezzate dobbiamo essere tutti chiamati a maggiore responsabilità. Non deve più accadere, e dobbiamo sforzarci tutti. La speranza è che ora possa iniziare una indagine della Procura, auspico che finalmente si possano verificare con una perizia i motivi che rendono eccessivamente scivoloso quel tratto stradale. Che la morte non sia vana, anche se troppo tempo è stato colpevolmente perso”.