Tre appartamenti all’asta, debiti non pagati: resta al freddo tutto un condominio

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BARLASSINA – Al freddo e al gelo. Non è nulla di romantico o di natalizio: è la situazione paradossale che stanno vivendo i residenti del condominio “Ai Pini” di via XXV Aprile per colpe non loro. Questione di debiti arretrati, lasciati da altri, che hanno indotto Enerxenia a interrompere la fornitura del gas a tempo indeterminato.

E’ una brutta storia quella che arriva dalla Brianza operosa, terra dove tutti siamo abituati a rimboccarci le maniche. Al numero civico 10 di via XXV Aprile, c’è chi le tira su un po’ più degli altri. In senso figurato, naturalmente, perché in casa c’è poco da stare allegri vista la bassa temperatura.

Qui non si danno per vinti, anche perché non hanno alcuna responsabilità per l’accaduto. E’ una lunga storia, iniziata già nel 2010, quando i residenti si sono fatti carico del debito creato da due famiglie che non pagavano la bolletta del gas. Il riscaldamento centralizzato e il rischio di passare un inverno al freddo, avevano suggerito alla maggior parte degli inquilini di mettere mano al portafoglio per debiti altrui, da sommare alla loro consueta bolletta.

Non sapevano, però, che la situazione era destinata a peggiorare. A causa della loro insolvenza nei confronti della banca e del mutuo acceso per l’acquisto dell’abitazione, tre famiglie pochi mesi più tardi hanno dovuto lasciare i locali. Case finite all’asta e debito che, lentamente, ha iniziato ad accumularsi di nuovo.

“Nel 2016 – spiega una residente – abbiamo deciso di farci carico ancora una volta del debito. Non è un condominio abitato da gente ricca, ma qui ci va di mezzo la salute, soprattutto quella di bambini e anziani. Con l’azienda abbiamo concordato un piano di rientro e, pur trovandoci rate da vip, abbiamo saldato quanto dovuto da chi se n’era andato, compresi quelli fuggiti di notte lasciando qui tutto l’arredamento”.

L’ennesimo sforzo non è bastato. Perché pur di fronte all’onestà di chi vi abita tuttora, adesso bisogna saldare il debito dello scorso anno. Stavolta, però, la situazione è più complessa: l’azienda pare non sia più disposta a concordare un piano di rientro. O si paga tutto – circa 12 mila ero – o niente gas.

“Per quelle che sono le nostre possibilità – dichiara la residente – stiamo cercando di raccogliere soldi. Circa 6 mila euro potremmo già versarli, ma non bastano. Oltretutto dovremmo anche saldare un debito di 9 mila euro con Brianzacque”.

Chiedere i quattrini a chi è sparito è impossibile. Non servirebbe neanche un decreto ingiuntivo: la somma finirebbe direttamente alla banca, che vanta il credito maggiore nei confronti degli insolventi.

Per il momento nel condominio ci si arrangia come si può. Qualche stufa, magari da adoperare a rotazione nelle diverse stanze dell’abitazione, ma onestamente la situazione a lungo non può durare. Oltre a ragazzini e anziani, tra i residenti c’è anche una donna che sta affrontando la gravidanza in queste condizioni.

“La situazione è intollerabile – concludono i residenti – e non vediamo una via d’uscita se non un atteggiamento diverso da parte dell’azienda. Non deve essere ostile nei nostri confronti. Noi abbiamo sempre pagato regolarmente quanto dovuto, anzi di più. Non chiediamo nemmeno sconti per i debiti degli altri, ma un briciolo di umanità: ovvero la riattivazione del riscaldamento e un nuovo piano rateale. Siamo gente di parola, l’abbiamo sempre dimostrato”.

Gualfrido Galimberti

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