Tuffo nel passato: Monza, la città delle torri

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Quante torri svettano su Monza?

Di sicuro la prima risale al VI secolo d. C. , ovvero quando la regina longobarda Teodolinda fece costruire in città il suo palazzo con cappella reale e torre difensiva. Nel Medioevo fu trasformata in campanile e oggi la vediamo stretta nel complesso architettonico del duomo quasi nascosta tra le sue alte mura.

Nell’interno della torre si respira ancora la storia. Si salgono scale “moderne” e tutto intorno affreschi e feritoie ci riportano indietro nel tempo a quando le guardie della regina dovevano controllare eventuali attacchi sia dall’esterno che dall’interno.

Particolare scorcio ci regala uno stretto squarcio nelle mura verso l’interno della chiesa, sembra quasi di ascoltare canti gregoriani o di vedere la regina in mistica contemplazione…

La seconda torre per ordine di tempo è quella detta “Gualtieri” in piazza Carducci.
Risalente al XIII secolo è addossata all’ omonimo palazzo che porta il nome della famiglia guelfa che lo abitava.

Le finestre portano i segni di modifiche successive, alcune infatti sono state chiuse , altre sopraelevate senza intaccare minimamente l’eleganza di tutta la costruzione.

La terza è conosciuta come Torre Viscontea, costruita tra il 1325 e 1327 e diviene oggi simbolo di quel castello che proteggeva la città , teatro di lotte e conquiste distrutto nel XIX secolo. La costruzione era un passaggio pedonale sul Lambro e presenta ancora feritoie e stemmi reali, bifore e testimonianza di ponte elevatoio.

La sua presenza ci rimanda ai “Forni”, antiche prigioni dove i detenuti speravano di incontrare subito la morte piuttosto che vivere li… Gettati un fosse troppo basse per stare in piedi, troppo corte per poter stendere le gambe. Nessuna finestra, niente da mangiare…

Altra torre, erroneamente chiamata di Teodolinda, si arriva in zona vico del Lambro. Conosciuta come “Ponte Scur”, ogni giorno ci permette di attraversarla per raggiungere il duomo dal fiume.

Nasce come abitazione privata appartenuta alla famiglia Pessina ed è costellata da eleganti bifore e trifore su pianta quadrata.

L’ultima torre in ordine di tempo la si incontra nel parco della villa reale. Passeggiando oltre il laghetto si scorge da lontano alta e snella, accompagnata da un edificio di pianta rettangolare, di stile neogotico, ovvero ottocentesca, si sviluppa su più piani e ha anche un belvedere alla sua sommità. Stemmi, fregi e tondi si riconoscono all’esterno.

Oggi tavoli e sedie circondano la base ma tutto intorno alberi e quiete, scorci romantici e luoghi di un meraviglioso parco tutto da scoprire…

Stefania Castiglione
(con la collaborazione di un monzese doc)

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