MONZA – Adesso anche Luigi Di Maio è al fianco di Sergio Bramini. L’imprenditore monzese fallito a causa dello Stato ha ricevuto l’invito del leader del Movimento 5 Stelle che, a pochi giorni dallo sloggio, lo vuole conoscere. L’incontro dovrebbe avvenire venerdì, durante la trasferta milanese di Di Maio.
“Sono tanti e contrastanti i sentimenti che in questi giorni mi travolgono – spiega Sergio Bramini in un comunicato stampa diffuso ieri – Il 18 maggio alle 14 è previsto lo sloggio dalla mia abitazione: dovrò abbandonare la casa frutto dei sacrifici di tanti anni di lavoro, perché mi sono fidato dello Stato”.
Eppure questa vicenda, ha creato una sorta di piccolo miracolo, come lo stesso Bramini spiega.
“Intorno a me si è creata una grande mobilitazione, tanta solidarietà, affetto, stima e infusioni di forza e coraggio da parte di persone che non conoscevo – prosegue – Ho scoperto che non sono solo. Sono tantissimi i Bramini sparsi per l’Italia: imprenditori, come me, ma anche impiegati, operai, gente comune che improvvisamente, e per i motivi più diversi, si ritrova dall’oggi al domani, a perdere la propria casa”.
Di Sergio Bramini si è accorta non solo la gente comune ma anche la politica. “In questi giorni vengo travolto anche dal sostegno della politica. Mi fa piacere: non sono riusciti a mettersi d’accordo per la creazione di un Governo, ma Lega e Movimento 5 Stelle sono uniti a sostegno della mia vicenda – prosegue – A scanso di equivoci ricordo a tutti che non ho tessere e non mi interessano le poltrone: ma mi ha fatto un immenso piacere essere chiamato lo scorso 1 maggio sul palco della Festa della Lega direttamente da Matteo Salvini. Ho raccontato alla numerosa platea la mia vicenda, il leader della Lega ha confermato la sua vicinanza e sostegno, oltre che probabile presenza il prossimo 18 maggio alle 14 al presidio davanti alla mia abitazione. Una grande opportunità che mi è stata fornita da Andrea Innocenti che da settembre segue con passione il mio caso, affiancandomi in questa difficile battaglia. Ma mi ha fatto altrettanto piacere ricevere nei giorni scorsi l’invito del leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio che attraverso l’onorevole Paragone, mi ha chiesto di incontrarlo. In un Paese pieno di contraddizioni la vicenda di Sergio Bramini sta unendo”.
Ma Sergio Bramini nel suo comunicato, ci ricorda anche la grande difficoltà umana e psicologica di questa vicenda, che lo sta provando.
“Non è facile, soprattutto a 71 anni, mettere in piazza i propri problemi – continua – Non è facile raccontare davanti alle telecamere che rischio di perdere la mia casa. Dietro a Sergio Bramini ci sono una moglie, tre figli e una nipotina che devo tutelare e che, involontariamente, sono finiti anche loro nel vortice di questa situazione assurda. Io percorro ogni strada legale e leale per poter salvare la mia famiglia”.
Nella sua umiltà e semplicità Sergio Bramini non smette mai di ringraziare. Quel senso di riconoscenza che si dovrebbe sempre avere verso chi tende una mano che Bramini, forte delle sue umili origini e della fatica per raggiungere i risultati, non ha mai dimenticato.
“Ringrazio il senatore Gianmarco Corbetta e l’onorevole Andrea Crippa che per salvare la famiglia Bramini hanno preso il domicilio parlamentare presso la mia abitazione – continua – ringrazio il consigliere regionale della Lega Alessandro Corbetta e il senatore Emanuele Pellegrini che hanno sostenuto la mia causa, ringrazio chi ha avuto l’idea di avviare una raccolta fondi, ringrazio gli oltre 60mila firmatari della petizione lanciata da Easy Monza. Grazie a tutti, per la possibilità che mi state offrendo attraverso le vostre donazioni, vedrò di sdebitarmi dedicando il resto della mia vita a chi come me si trova in difficoltà, cercando di reperire i fondi necessari a dare continuità a gli stessi aiuti economici serviti alla mia causa. Con la speranza che, il 18 maggio sia un giorno di sorrisi e non di lacrime”.
B. Api