MONZA – Anna Mancuso, fondatrice e presidente di Salute Donna, l’aveva annunciato davanti al tutto esaurito del Teatro Manzoni: questo successo ci ha consentito di mantenere le promesse con anticipo, partendo da un ecografo all’ospedale di Cantù. Detto, fatto.
L’Ospedale di Cantù, settimana scorsa, ha ricevuto l’ecografo.
“L’apparecchio è importantissimo – ha spiegato il dottor Paddeu del reparto di Riabilitazione Cardiorespiratoria dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù – consente al medico di analizzare le strutture normali o malate dell’organismo. Ad esempio, è possibile diagnosticare e controllare alterazioni come cisti e noduli, mostrare se in una determinata sezione del corpo si accumula liquido, sangue o è presente un’infezione. È anche importantissimo l’utilizzo in ambito cardiologico in quanto permette di valutare le dimensioni del cuore e le possibili alterazioni delle pareti cardiache (per ischemie o altre malattie).”
L’apparecchiatura appena donata consentirà anche di eseguire gli esami anche nella stanza di degenza, senza necessariamente dover trasportare malati in altri reparti o addirittura di altri strutture.
Sussidarietà, il lavoro e la generosità del privato che collabora con il pubblico, questa è la via del futuro, un lavoro di squadra di cui da anni Salute Donna è protagonista.
Alla consegna dell’ecografo erano presenti, oltre che Anna Mancuso anche l’assessore regionale al Bilancio Massimo Garavaglia e il direttore generale dell’Asst Lariana (della quale fa parte l’ospedale di Cantù) Marco Onofri.