CANTU’ – La Coppa Italia 2018 è della UnipolSai. La quinta della sua storia, la terza consecutiva dal 2016.
Rimane sul petto la coccarda tricolore, un sigillo sudato contro un avversario caparbio come Santo Stefano Sport Ubi Banca, veri pretendenti alla volata scudetto, in grado per tre quarti di stare alle caviglie dei canturini senza mai arrendersi neppure sotto di 15 a 5’ dalla fine. Una prova schiacciante per gli uomini di Marco Bergna, che nel terzo quarto hanno messo la zampata con un parziale di 24-14 e poi hanno amministrato il loro vantaggio chiudendo i conti con un poderoso 70-55. Protagonista di questa sfida (così come la Coppa Italia del 2017) l’azzurro Giulio Papi, in tripla doppia con 21 punti (81,8% dal campo), 12 rimbalzi e 10 assist. Ma nei momenti che contano si è vista la forza del gruppo, giovani con la fame negli occhi, la pazienza di saper aspettare il proprio momento e l’umiltà di crescere. Al fianco di autorità come Adolfo Berdun (24 punti con tanto carisma) e il capitano Ian Sagar.
“Meritata Coppa Italia, combattuta fino all’ultimo – ha ammesso coach Marco Bergna -. Sono state due partite per tre quarti durissime, la differenza l’ha fatta per l’ennesima volta una grande difesa e una forza di volontà che ha saputo sopperire a ogni difficoltà. Il grande lavoro paga, nell’ultimo quarto l’essere capaci di continuare a spingere come se fosse il primo minuto è la dimostrazione che questa squadra ha un fisico pronto e mai stanco, frutto di un lavoro di preparazione iniziato a ottobre. Siamo in forma, stiamo costruendo la giusta mentalità, è un gruppo coeso nel quale la differenza la fa il collettivo. Ogni partita troviamo un giocatore che è in grado di brillare e spingere tutti a dare il massimo, oggi prova magistrale di Giulio Papi in tripla doppia. Ma non saremmo arrivati in finale senza l’apporto di chi ha dato tutto in semifinale contro Giulianova, insomma tutti sono fondamentali per arrivare a questi successi”.
“Grandissime emozioni per questa Coppa Italia – ha dichiarato il presidente Alfredo Marson, sempre presente in prima fila -, ho vissuto questi due giorni con grande empatia con i giocatori, li ho visti gioire e arrabbiarsi con se stessi, li ho consolati nei momenti di abbattimento, ho cercato di motivarli e incoraggiarli. Mi piace aver visto una squadra che si aiuta moltissimo, quando uno non funziona c’è chi è pronto a rimediare, è una squadra che non ha mai paura, che sa recuperare. Tutto questo vale pienamente la coppa che abbiamo sollevato. L’ultima mia soddisfazione è sapere che a casa c’erano tantissime persone incollate davanti a Rai Sport, è tutto quel pubblico che ci segue tutto l’anno e tifa con noi, anche queste sono emozioni grandi”.
Partenza bollente al PalaPrincipi: Sofyane Mehiaoui per il 2-0, immediata la risposta di Alberto Esteche dalla distanza (2-3). Sabri Bedzeti – spedito in lunetta da Ahmed Raourahi – rimette tutto in parità (3-3), lasciando a Dimitri Tanghe la firma sul 3-5. Metà quarto da giocare, Adolfo Berdun spezza il silenzio dei suoi e riporta la UnipolSai sul 5 pari. La tripla di Mehiaoui lancia Santo Stefano avanti (5-8), Ian Sagar cerca di limare accorciando sul -1 (7-8). Riparte con Tanghe la corsa folle dei marchigiani: break di 8-0 e tabellone sul 7-16 quando sul cronometro sono poco più di 3 i minuti da giocare. A rimettere in corsa la UnipilSai è la coppia argentina Esteche-Berdun: contro-parziale di 6-0, alla prima sirena Santo Stefano avanti di misura sul 13-16.
Giulio Papi in apertura (15-16), la mano di Mehiaoui respinge il tentativo di aggancio della UnipolSai (15-18). Ancora Papi a referto (17-18), con Esteche arriva finalmente il +1 biancoblù sul 19-18. Inverte Santo Stefano con Andrea Giaretti dalla lunetta (19-20), Papi in versione cecchino rimette il vantaggio nelle mani dei suoi (21-20) con 7’ da giocare. Il campo non riesce a trovare padrone, i quintetti in campo giocano a rincorrersi staccandosi di misura con metà quarto messo in archivio (21-22). Porta la firma di Francesco Santorelli e Alberto Esteche il tentativo di fuga dei canturini, avanti sul 25-22 con poco più di 2’ sul cronometro. Lo scambio tra Papi e Mehiaou negli ultimi 90’ manda tutti negli spogliatoi con la UnipolSai al comando per 27-26.
Tanghe per il nuovo vantaggio Macerata (27-28), Papi – inarrestabile al decimo punto personale di match – riporta i suoi sul 29-28. La UnipolSai prova a lanciarsi avanti, Berdun-Papi-Esteche, parziale di 8-0 e tabellone sul +7 (35-28), massimo vantaggio biancoblù fino a questo momento. Santo Stefano non sembra intenzionata a mollare e, trainata da Mehiaoui, si porta di nuovo sotto a 3’ dalla sirena (38-35). Il finale di quarto è infuocato: Berdun si incendia in un duello punto a punto con Mehiaoui, un contenzioso regolato a suon di triple (45-40), che con 120” da giocare vede i canturini tenersi avanti sul +5. Con l’italoargentino supportato a dovere dai suoi, e sempre spalleggiato da un incredibile Giulio Papi, la UnipolSai chiude il quarto sul 51-40. Massimo vantaggio di match (+11) e 10’ ancora tutti da giocare.
In campo non si conosce tregua: la UnipolSai prosegue ostinata la sua corsa, Santo Stefano non molla niente ma sono i biancoblù, trainati da Berdun, a spingersi fino al +15 del 57-42. Enrico Ghione e Andrea Giaretti provano a rientrare (57-48), la risposta porta ancora una volta la firma di Papi e Berdun per il rinnovato +13 Briantea (61-48) a 4’37” dalla sirena. Capitan Sagar in uno scontro perde la ruotina anteriore ed è costretto alla panchina, gli subentra Filippo Carossino che, nella concitazione commette fallo su Ghione (61-50), dalla lunetta risponde Papi con il 62-50. Ultimi 2’ da giocare: tripla di Mehiaoui per il 64-53, ultima vera fiammata di una squadra che non ha più la lucidità per rimettersi in gioco. Allunga di nuovo Esteche sul 66-53, costretto poi a uscire per quinto fallo, Giaretti mette l’ultima parola al referto dei suoi (66-55). Sul finale è ancora Papi a dire la sua: 2/2 ai liberi. 70-55 e quinta Coppa Italia per la UnipolSai.