Urlo di Munch: bentornato a casa.

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Urlo di Munch: bentornato a casa. 31 agosto 2006
Urlo di Munch: bentornato a casa. 31 agosto 2006

Urlo di Munch. Il celeberrimo dipinto è una tela ritenuta uno degli specchi più fedeli dell’uomo del ventesimo secolo. L’artista ne ha realizzate quattro versioni. Una di esse, era esposto al Museo Munch, due altre nei caveau.

Nell’agosto del 2004, la tela esposta venne rubata da due uomini armati che entrarono nella sala della Fondazione Munch ad armi spianate, e intimidendo guardie e visitatori, sottrassero una delle opere più famose dell’umanità e  se ne uscirono fregandosene dei blandi servizi di protezione del Museo.

Il quadro era solo una comparsa dentro una storia criminale che non riguardava l’arte. La Polizia lo immaginò subito. La rapina non era il gesto di un folle ma di professionisti e d’altra parte l’Urlo di Munch era così famoso, da non poter essere vendibile.

La sottrazione violenta dell’Urlo di Munch era stata un’operazione di disturbo nei confronti delle forze dell’ordine.

L’azione era stata messa in atto per distrarre la polizia dalle indagini su un’altra rapina, sanguinosa, in banca. I responsabili erano stati poi lo stesso arrestati, e patteggiarono la restituzione del quadro, con una pena più blanda.

L’Urlo di Munch fu recuperato il 31 agosto del 2006, dopo un furto che dunque nulla aveva a che fare dunque con l’arte, la follia o fanatismo verso la tela più odiata o amata del novecento. E un furto ben poco romantico, diverso da uno degli illustri predecessori dell’atto criminale, il furto della Gioconda di molti decenni prima.

La tela, nei due anni di “detenzione” dentro un armadio, non subì danni gravi anche se ebbe bisogno di due anni di restauro data l’esposizione all’umidità. Dal 2008 tornò al suo posto, sulle pareti di una sala del Museo Munch. Nel frattempo, la Fondazione aveva potenziato in maniera sensibile la sicurezza intorno al quadro. Oggi il capolavoro è ben protetto, dentro un bunker militarizzato.

Per capire quanto sia importante la creazione dell’artista norvegese, basta dire che la versione a pastello del quadro è stata venduta in asta, a New York, nel 2012, alla cifra record di 91.000.000 di euro.

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