Va in scena il futuro del Manzoni e il finale rischia di essere una tragedia

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Il futuro del Manzoni rischia di trasformarsi in una tragedia

MONZA – Teatro Manzoni sì o teatro Manzoni no: questa è il dilemma. A Monza va in scena il futuro dello storico teatro di via Manzoni che accanto al fratello minore (anagraficamente parlando) Binario 7 garantisce due cartelloni teatrali in città.

Ma il teatro è messo male: questa non è una novità è da anni che si parla del futuro del Manzoni che presenta problemi di agibilità, amianto sul tetto, camerini che gridano vendetta. Il problema era stato portato anni fa in consiglio comunale anche dall’allora consigliera di minoranza Anna Martinetti con un reportage fotografico tutt’altro che lusinghero. Il sindaco Dario Allevi, già in campagna elettorale, parlava della realizzazione di un nuovo teatro: costerebbe di meno costruirne uno ex novo, che sistemare il Manzoni.

Ma nel frattempo c’è una stagione appena iniziata e un buco di bilancio per la civica scuola Paolo Borsa che lo gestisce di 94mila euro, solo per quanto riguarda il Manzoni. Lunedì sera in consiglio comunale il teatro, almeno per quest’anno, è stato salvato: maggioranza e opposizione (tranne il Movimento 5 Stelle che si è astenuto) hanno votato il bilancio della Civica Scuola Paolo Borsa che fino al 2020 avrà in gestione la struttura.

Ma più che una commedia dell’arte il  futuro del Manzoni appare una tragedia, proprio come pochi giorni prima del consiglio comunale , il consigliere Paolo Piffer (Civicamente) aveva annunciato: un vero e proprio dramma teatrale sottolineando il precario stato di salute della struttura. Altro che “Malato immaginario”, il Manzoni è messo male veramente.

“Essere convocato in commissione bilancio per discutere della scuola Borsa e sentir parlare solo del teatro Manzoni è già il sintomo che qualcosa non va – commenta Piffer – Infatti così è. La scuola Borsa chiude il bilancio del 2016 con un passivo di 119.000 euro, 94.000 dei quali maturati dal teatro Manzoni. Forse non una scelta politica felicissima quella di affidare la gestione del Manzoni alla Scuola, primo perché hanno finalità completamente diverse, secondo perché l’eccellenza della Borsa viene in questo modo zavorrata dalle grosse criticità che teatro, quelle strutturali in primis ma non solo. Così l’amianto è ancora sul tetto, l’impianto di riscaldamento in pessime condizioni, i vigili del fuoco costretti ad essere presenti durante lo spettacolo per sopperire alla non idoneità della struttura, un bar che non riesce ad ingranare e molto altro. Come se non bastasse, nell’ultimo anno nessuno sponsor si è fatto vivo: 0”.

Perché allora continuare a mantenere in vita questo teatro? “I monzesi lo vogliono o no questo teatro? – è lo stesso Piffer che se lo chiede – Perché non basta dire che la cultura è importante se poi i centri commerciali sono sempre pieni ed i teatri vuoti. Intanto il consiglio della Scuola Borsa, che comunque sta facendo il possibile, ha già deliberato un aumento dei biglietti, degli affitti alle associazioni e si sta muovendo per cercare nuovi sponsor. Sarà sufficiente? Spero che questa Amministrazione prenda di petto la situazione e provveda in qualche modo, perché se è vero che il Manzoni fa parte del nostro patrimonio cittadino, e anche vero che così non si può andare avanti”.

Intanto si è già costituito un comitato per salvare il Manzoni, mentre Allevi incontrerà alcuni tecnici del Politecnico per capire eventuali soluzioni e progetti.

B.Api

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