Van Gogh Shadow: dall’11 maggio al 2 giugno 2019, il Centro Commerciale TorriBianche di Vimercatel , ospita la mostra basata sul genio del colore, visitabile tutti i giorni dalle ore 11,00 alle ore 20,00 e ad ingresso gratuito, uno dei tanti eventi tenuti nel periodo sul territorio.
Si tratta di un’esposizione di quadri animati, cioè una reinterpretazione e riproduzione dei famosi dipinti di Van Gogh, tramite la tecnica contemporanea del video mapping.
L’idea nasce dal visual designer e artista multimediale Luca Agnani, dopo che quest’ultimo studiò meticolosamente il periodo in cui Vincent Van Gogh riesce ad esprimere al meglio il suo realismo dipingendo scorci e situazioni quotidiane nel paese di Arles in Francia, dove si stabilisce per un lungo periodo.
In quanto curatore della mostra, Agnani, si rende conto che l’artista, colto dall’impeto di rappresentare le sensazioni che l’ambiente gli trasmette, non si sofferma sulla rappresentazione fedele delle luci e delle ombre, nè sulla tridimensionalità degli spazi presi in considerazione.
Dunque, è proprio da queste osservazioni che nasce il progetto Van Gogh Shadow: con l’obiettivo di ricreare, attraverso nuove tecnologie di produzione digitale 3D, le scene delle pitture dell’artista tenendo conto principalmente della luce ambientale e delle ombre reali che gli oggetti o i personaggi producono interagendo con il contesto in cui sono stati inseriti.
Lo stesso Luca Agnani afferma: “Per riprodurre le ombre esatte, ho cercato di studiare e capire la posizione del sole in Arles relativa ai differenti momenti del giorno; secondo i miei calcoli, anche il fiume che passa sotto al Langlois Bridge in Arles, dovrebbe scorrere nella stessa direzione riprodotta nei video. Se i video fossero proiettati sulle tele originali, si sovrapporrebbero perfettamente”.
Effettivamente, basta osservare la riproduzione in 3D di uno dei più noti dipinti di Van Gogh, I Girasoli, per comprendere appieno l’intento creativo e l’obiettivo artistico della mostra Van Gogh Shadow. La rivisitazione dei Girasoli, infatti, permette di osservare i fiori mentre volgono le loro corolle verso il sole nei diversi momenti della giornata. Le ombre dei girasoli, proiettate sul tavolo giallo su cui è posato il vaso, procedono da sinistra per giungere, alla fine della giornata, a destra, quando ormai è sera e anche le vivaci sfumature gialle dei fiori vengono oscurate completamente.

Questo nuovo tipo di mostre interattive è la testimonianza dell’introduzione del digitale nello scenario culturale contemporaneo. Parallelamente, come gli e-book sono la dimostrazione dell’introduzione del digitale in ambito letterario, così le mostre d’arte multimediali, o tridimensionali, sono la testimonianza dell’introduzione del digitale in ambito artistico.
Si tratta di un modo del tutto nuovo e decisamente contemporaneo di fruire dell’arte, lontano dalle tradizionali mostre alle quali siamo sempre stati abituati, in cui ci troviamo davanti alle reali opere degli artisti, incorniciate e appese ai muri di un museo.
Le nascenti e sempre più diffuse mostre d’arte multimediali e tridimensionali, offrono una vera e propria immersione all’interno dei quadri del pittore preso in considerazione.
Nelle mostre multimediali, infatti, le reali opere dell’artista vengono sostituite con le loro proiezioni, che sono riprodotte ovunque intorno agli spettatori: sulle pareti, sul soffitto, persino sul pavimento. Durante tutto il percorso di visita alla mostra, inoltre, i visitatori sono accompagnati dalla riproduzione di musiche, suoni e immagini che sono stati fonte di ispirazione per l’artista. Le mostre multimediali, pertanto, offrono l’opportunità di compiere un viaggio immersivo, non solo all’interno dei dipinti, ma anche nell’esperienza di formazione artistica del pittore stesso.
Per quanto riguarda le già citate mostre con dipinti animati, invece, esse non ospitano i tradizionali quadri incorniciati, bensì nelle cornici troviamo degli schermi a Led che riproducono quadri famosi attraverso vere e proprie animazioni. Le nuove tecnologie, apportate al mondo dell’arte, non solo permettono ai dipinti di muoversi, ma anche di animarsi nel vero senso della parola, ovvero di renderli il più possibile vivi e reali, quasi ci trovassimo di fronte ad un filmato e non a un dipinto.
Spesso, purtroppo, queste nuove frontiere artistiche vengono interpretate come delle antagoniste di quelle tradizionali. Ma non è affatto così: sono delle opportunità in più, dei mezzi aggiuntivi e non sostitutivi per conoscere e avvicinarsi all’arte.

Basta guardare il dipinto di Van Gogh, riprodotto in 3D, Fabbriche a Asnieres visto dal Quai de Clichy, per rendersi conto che all’interno del nuovo scenario artistico non occorre schierarsi dalla parte della tradizionalità, o dell’innovazione, bensì far procedere queste due realtà di pari passo, traendo spunti e vantaggi da entrambe.
Ed ecco che il dipinto prende vita: il campo di grano si muove scosso dal vento e il fumo delle fabbriche vola verso il cielo azzurro; finchè non arriva la sera, quando le ciminiere si spengono, le luci delle case lì vicino si accendono e il cielo si tinge di nero.
Francesca Motta