MONZA – “Mi piacerebbe avere una delegazione di via Asiago accanto in occasione del Gran Premio di Formula 1”. Questo l’invito che ieri ha ricevuto una delle rappresentanti del comitato di via Asiago direttamente dal sindaco Dario Allevi. Un invito accolto con piacere, non per vedere la gara da una delle postazioni privilegiate, ma per potersi incontrare e confrontare con quelle autorità che spesso sono state sfuggenti con la delegazione, in primis il Prefetto. Un’occasione per non far calare l’attenzione sulla situazione di via Asiago, ricordando al sindaco, al Prefetto e alle istituzioni la necessità di risolvere il problema.
“Un gesto che apprezziamo – spiegano i residenti – e ringraziamo in modo sincero il sindaco per l’attenzione che ha avuto nei nostri confronti. In questi giorni di passerella in autodromo e per le vie del centro, avremmo voluto portare qui da noi le autorità. Meglio ancora se in tribuna ci sarà anche il Ministro degli Interni Marco Minniti, forse esaudirà la nostra richiesta di trasferire in toto i profughi da via Asiago, promessa che peraltro aveva fatto a Monza in campagna elettorale e che oggi pare si sia dimenticato”.
La palazzina di San Rocco un anno fa era salita alla ribalta della cronache nazionali per l’arrivo di 120 migranti contro i soli 34 italiani. I residenti sono esausti, stravolti e soprattutto delusi: si sentono abbandonati dalle istituzioni. “In primis dal prefetto– ricordano – Non si gioca sulla pelle della gente. Non è mai venuta di persona a constatare la situazione, non ha mai accolto le nostre richieste né tantomeno risposto alle numerose e-mail dove segnaliamo la difficile convivenza con i richiedenti asilo”.
I residenti lo ribadiscono: non è una questione di razzismo, ma di buon senso. “Non si può trasformare una palazzina nuova di zecca in un ghetto – aggiungono – Il nostro condominio non è un hub, non è un centro di prima accoglienza”.
Sono esausti dei rapporti sempre più difficili con gli ospiti e anche con gli educatori. “Ci sentiamo presi in giro, soprattutto dopo l’email di risposta ricevuta nei giorni scorsi”, precisano mostrandoci la missiva. I residenti nella prima metà di agosto avevano un’email (in copia al ministro Minniti, al prefetto, al sindaco, all’assessore alla sicurezza e all’amministratore del condominio) dove lamentavano il problema delle blatte, situazioni anomali come quella di ospiti che dormono sul balcone.
“Gli educatori affermano che stanno seguendo i loro ospiti e che non nascondono la testa sotto la sabbia – proseguono – Imputando la proliferazione della blatte al grande caldo. Sostengono che gli ospiti sotto il loro controllo cercano di fare la raccolta differenziata, due ragazzi lavano la scala e sistemano il giardino. Eppure a noi non sembra”.
Ma sono toni di quella risposta che fanno imbufalire e indignare i residenti. “Nella frase conclusiva affermano che l’integrazione è anche una questione di feeling – precisano – Ma noi non siamo razzisti, noi siamo esasperati da questa convivenza. Non ne più possiamo più”.
“Non recheremo nessun disturbo durante il Gran Premio – assicurano – ma quando si spegneranno i motori chiederemo alle autorità di riaccendere i riflettori sul nostro condominio mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale e operando con buonsenso. Chiediamo solo una cosa: via tutti i migranti da via Asiago. Subito”.
Barbara Apicella