MONZA – I residenti di via Asiago invocano l’intervento di Marco Minniti, ma il Ministro dell’Interno non risponde alle decine di email che nelle ultime settimane gli sono state inviate. Gli inquilini chiedono al Ministro che tutti i profughi vengano allontanati dalla residenza, così come lo stesso Minniti aveva promesso durante un suo intervento a Monza in campagna elettorale. All’indomani del suo discorso al Binario 7 erano stati trasferiti un’ottantina di profughi, soprattutto uomini e giovani che creavano i maggiori problemi, garantendo comunque l’allontanamento di tutti i migranti da quella struttura. Ma ad oggi in via Asiago vivono ancora una cinquantina di profughi – soprattutto famiglie e bambini – e la convivenza non è semplice.
“Non sappiamo chi sono i nostri vicini di casa – ci spiegano i residenti di via Asiago che ieri sera abbiamo incontrato – L’amministratore da tempo sollecita il Prefetto per avere un’anagrafe, ma è sempre stata negata. Anche il sindaco Dario Allevi, che ringraziamo per la costante presenza e impegno, ha avanzato la stessa richiesta che però è rimasta inevasa”.
Un via vai di persone: donne, alcune anche in stato di gravidanza, una quindicina tra bambini e ragazzi, alcuni anche di pochi mesi. Poi la presenza di un bambino con difficoltà motorie. “Quello che ci preoccupa, soprattutto alla luce dell’aggressione di settimana scorsa, è che non sappiamo chi sono i nostri vicini di casa – continuano – Non sappiamo che legame di parentela hanno, non parlano in italiano, anche se dovrebbero frequentare i corsi di lingua”.
Le preoccupazioni poi sono aumentate da quando, all’inizio del mese, non c’è più la vigilanza diurna. “Gli educatori non li abbiamo più visti – proseguono – Solo quel “controllore” con il qual già in passato abbiamo avuto seri problemi, anche perché non sono persone formate per gestire la situazione”.
Una situazione tesa: via Asiago resta sempre e comunque una santabarbara che potrebbe esplodere da un momento all’altro.
“Certi comportamenti non sono cambiati – precisano mostrandoci i segni in giardino e nell’atrio – Persone, non sappiamo se adulti o bambini, che urinano sotto i portici, portaposate che cadono dalle finestre, bottiglie di birra abbandonate in giardino, sputi davanti alle porte e in ascensore, macchie di sangue nell’atrio. E in questi giorni c’è persino chi ha messo il letto sul balcone. Abbiamo dovuto far eseguire a un’azienda una pulizia ad hoc del condominio, c’era il locale immondizia pieno di blatte”.
Non vogliono passare per razzisti. “Tutt’altro – precisano – Non si può fare di tutta l’erba un fascio, ma ogni volta che ci complimentiamo con la cooperativa per la presenza di qualche ragazzo particolarmente educato dall’oggi al domani viene trasferito, e ci vengono lasciati quelli che creano problemi”.
I residenti non si arrendono e lanciano anche un invito al Prefetto Giovanna Vilasi. “Venga almeno una volta in via Asiago, per rendersi conto di persona della situazione – continuano – è da un anno che glielo chiediamo, non si è mai presentata”.
Non è facile andare avanti: alla vigilia delle vacanze si accumula sulle spalle degli inquilini, non solo la fatica di un anno di lavoro, ma anche di una difficile convivenza con vicini imposti dall’alto. “Abbiamo passato mesi difficili – continuano – Qualcuno ha anche rischiato di perdere il posto di lavoro visto che di notte non si dormiva per il baccano che arrivava dagli appartamenti dove vivono i migranti e la mattina in ufficio ci si addormentava. Ci siamo sentiti abbandonati e soprattutto non ascoltati né dalla passata amministrazione né dal prefetto”.
Dodici mesi dopo l’emergenza, solo in parte è rientrata. “Ringraziamo il sindaco Allevi, e gli assessori Arbizzoni e Arena che anche nei giorni scorsi sono venuti – continuano – Ringraziamo questa amministrazione anche per le costanti sollecitazioni al Prefetto che non si è mai reso conto della situazione, perché mai è venuta in via Asiago. Finalmente ci sentiamo ascoltati e chiediamo al sindaco Allevi di farsi anche lui portavoce con il Ministro Minniti affinchè allontani tutti i richiede ti asilo dal nostro condominio, proprio come ha promesso alcuni mesi fa”.
Ma c’è anche una buona notizia: dopo anni il cantiere edile davanti alla palazzina e abbandonato all’inizio della settimana è stato totalmente smantellato. “Siamo davvero molto contenti – commentano – Era da anni che invocavamo questo intervento. Ringraziamo per questo l’assessore Sassoli”.
Barbara Apicella
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