Via Asiago, la sposa triste: due anni di matrimonio, tutti vissuti coi migranti

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Via Asiago, la sposa triste: due anni di matrimonio, tutti vissuti coi migranti

MONZA – Era il 5 settembre 2015 quando ha realizzato il suo sogno d’amore convolando a nozze con il fidanzato. Poi la gioia e l’entusiasmo di intraprendere insieme un percorso di vita, la fatica e al tempo stesso la responsabilità di accollarsi un mutuo trentennale per l’acquisto di quella casa che da nido d’amore si è trasformata in un inferno. Che oggi sul mercato non ha valore. E per il suo secondo anniversario la sposina di via Asiago ha una richiesta precisa che inoltra al sindaco Dario Allevi e al prefetto Giovanna Vilasi: trasferite tutti i profughi che da due anni vivono in questa palazzina.

“Non sono razzista – esordisce (lo sappiamo bene noi che ormai da tempo la conosciamo, ndr) – Tutt’altro. Soprattutto con i tanti bambini che vivono in questa palazzina e non tutti i migranti creano problemi, non facciamo di tutta l’erba un fascio. Ma siamo esasperati. Io che dovrei ancora essere nella dolce fase della luna di miele e felice di ritornare a casa la sera dopo una giornata di lavoro, rincaso con la tensione a mille”.

Due anni fa, al ritorno dal viaggio di nozze, la sorpresa: dall’oggi al domani oltre un centinaio di profughi erano stato alloggiati nella palazzina, lei il marito e la sua dirimpettaia gli unici italiani in quella scala del condominio.

“Sono stati due anni difficili, forse le istituzioni non se ne sono rese conto e ancora oggi non se ne rendono conto – precisa – Loro, con le loro scelte, hanno trasformato via Asiago in un ghetto, per poi farci passare per quelli che non siamo. Non è stata facile e non è facile tutt’ora la convivenza: ci sono persone che hanno rischiato di perdere il posto di lavoro perché la notte i profughi disturbavano, persone che hanno rischiato l’esaurimento nervoso. Ma nessuno è intervenuto”.

Poi in campagna elettorale il Ministro Marco Minniti dall’oggi al domani ha trasferito ottanta profughi a Milano con la promessa – ad oggi non ancora mantenuta – di allontanare tutti i profughi da quella palazzina.

“A noi non interessa la politica – conclude – Non interessa che il sindaco di Monza è di uno schieramento politico diverso rispetto al ministro. A noi interessa solo vivere finalmente in tranquillità, via Asiago ha già pagato troppo, che Minniti realizzi quanto aveva dichiarato pubblicamente al Binario 7 pochi mesi prima delle elezioni”.

Sono fiduciosi, soprattutto nell’impegno del sindaco Dario Allevi. “Vorrei vedere qualcun altro al nostro posto – aggiunge – Il regalo più bello per il mio anniversario è una telefonata del sindaco o del prefetto che annuncia il trasferimento in toto dei migranti da via Asiago”.

B.Api.

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