MONZA – I profughi se ne sono andati, ma il debito resta. Anzi è aumentato. Siamo tornati in via Asiago a due settimane dalla conferenza stampa del sindaco Dario Allevi che aveva annunciato l’epilogo positivo della vicenda.
Ma dopo l’entusiasmo iniziale tra i condomini aumenta la preoccupazione: ammonta a quasi 60mila euro il debito del condominio. Un mancato introito di quasi 120 milioni delle vecchie lire per utenze non pagate, negli appartamenti che dal novembre del 2015 hanno ospitato i migranti. Gli inquilini hanno portato la vicenda in tribunale.
“A maggio ci sarà l’udienza – hanno spiegato – Se la situazione non dovesse risolversi positivamente ogni famiglia dovrà sborsare 4mila euro per le spese straordinarie. Non paghiamo, porteremo il bollettino direttamente al prefetto. È colpa sua se siamo arrivati a questo punto. Ogni confronto è stato inutile e soprattutto dall’inizio di questa vicenda non si è mai presentata nel nostro condominio per verificare di persona la gravità del nostro amico
Debito a parte il problema profughi adesso è stato risolto. Gli appartamenti sono stati tutti sgomberati e nei giorni scorsi gli operai erano al lavoro per sistemarli. “Finalmente siamo tornati a vivere, siamo tornati ad essere liberi e padroni a casa nostra – hanno commentato –. È stata un’esperienza da dimenticare: tornare a casa e trovarsi sempre polizia e ambulanze, discussioni e minacce ricevute all’ordine del giorno e soprattutto era vergognoso rincasare ed essere controllati dai vigilanti della cooperativa, che non controllavano invece i migranti”.
Sulla via Asiago la parola fine non è ancora arrivata, ma gli inquilini almeno adesso hanno ricominciato a riposare.
B.Api