Villa Tittoni, si parla di accoglienza. Buonvicino: “Integrazione e autonomia”

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DESIO – “È il modello a cui guardiamo: una forma di accoglienza integrata, basata su progetti portati avanti assieme alle associazioni locali, che punta all’integrazione e all’autonomia”. Così l’assessore ai Servizi alla persona e alla famiglia, Paola Buonvicino, parla del “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”, lo Sprar che sarà al centro de “Il cammino dell’accoglienza – Voci ed immagini per raccontare”, iniziativa promossa dal Comune di Desio insieme al Consorzio Comunità Brianza e al Tavolo Migranti Desio.

Sabato 13 gennaio alle 17, in Villa Tittoni Traversi (via Lampugnani, 62), l’assessore, insieme al sindaco Roberto Corti e a Giorgio Pederiva del Consorzio Comunità Brianza, parlerà del sistema di accoglienza in città e del progetto “Sprar Desio”: tredici profughi (su quindici posti) distribuiti tra l’edificio che ospita il Comando di Polizia Locale in via Partigiani d’Italia e l’ex carcere in via Canonico Villa.

“L’accoglienza dei migranti a Desio parte da lontano e non è venuta meno neanche di fronte all’emergenza degli ultimi due anni. Attraverso il sistema delle convenzioni tra cooperative e Prefettura sono attivi posti di accoglienza temporanea per i richiedenti asilo e,dal 2016, anche un progetto Sprar – spiega l’assessore – che ha segnato un momento di svolta perché, per la prima volta, si è iniziato a pensare e a programmare in termini di sistema in integrazione con le reti territoriali. Contemporaneamente l’attivazione del Tavolo Migranti ha consentito che le realtà del terzo settore, che gestivano l’accoglienza in autonomia, siano state inserite in una cornice istituzionale e collaborativa”.

Gli Sprar hanno una durata minima di sei mesi dopo l’ottenimento dell’asilo politico o della protezione internazionale. Un tempo che serve per perfezionare lo studio della lingua italiana, fare tirocini, stage, inserimenti lavorativi, per poter diventare indipendenti. E i dati del “Dossier immigrazione” di “Idos” e  confronti» sull’efficacia del sistema lasciano spiragli di fiducia: nel 2016 il 41 per cento delle persone uscite dai centri Sprar era autonoma, con un lavoro e una casa, pienamente integrata. Il 6 per cento in più del 2013.

Ma il cammino dell’accoglienza non passa solo dagli Sprar. Anche dal teatro. Alle 17.30 andrà in scena “Alt! Farsi conoscere. Corpi vulnerabili in scena”: nove richiedenti asilo, tra i 19 e 30 anni, si metteranno “a nudo” per raccontare la loro esperienza e raccontarsi attraverso il linguaggio del corpo, i suoni e la voce. Una performance di teatro sociale promossa da “La Compagnia Teatrale Camparada”, con l’associazione “Politeama” e “Un palcoscenico per i ragazzi”, sotto la guida e la regia di Walter Orioli, terapeuta monzese e direttore della scuola di taetroterapia di Milano, Colico e Bari.

L’immigrazione si può raccontare anche con il disegno. Lo ha fatto Francesco Piobbichi, classe 1972, umbro, operatore del progetto “Mediterranean Hope – Osservatorio sulle Migrazioni di Lampedusa”, un progetto della “Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia”: quattro anni di attività tra Lampedusa, il Marocco e il Libano, dove ha collaborato per la realizzazione dei corridoi umanitari, raccontati con la matita. Il suo progetto, “Disegni dalla frontiera”, sarà presentato alle 18.15.

In chiusura aperitivo a cura delle associazioni Desio Città Aperta e Casa delle Donne e mostra fotografica “Beyond the skin. Vita da migrante” degli studenti del liceo artistico Villa Reale di Monza “Nanni Valentini” e dell’Itis “Albert Einstein” di Vimercate. Un progetto di alternanza scuola-lavoro promosso da Consorzio Comunità Brianza con la supervisione artistica di Enrico Mascheroni.

“Il cammino dell’accoglienza” è stato promosso in occasione della “Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato”: istituita nel 1914 dalla Chiesa cattolica, si celebra ogni anno a gennaio, nella seconda domenica dopo l’Epifania.

Informazioni: servizisociali@comune.desio.mb.it. Evento a ingresso gratuito con prenotazione: progetto.arte@comunitabrianza.it.

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