Uno studio che i produttori devono prendere in seria considerazione perché offre una visione molto chiara sui futuri scenari in bisognerà muoversi per essere competitivi sul mercato.
E il dato è positivo: nel triennio il consumo mondiale è destinato a crescere del 4,3%. Ovviamente non in modo uguale: in Cina sarà un vero e proprio boom (21,6%), ma si riveleranno interessanti anche il mercato russo (+6,1%) e quello statunitense (+5,7%).
Dallo studio emerge anche un futuro roseo per l’Italia, con un aumento delle vendite pari a circa il 10%. Molto più dei “cugini” francesi e dei cileni (per entrambi +6,1%), ma anche di Stati Uniti (+4,3%) e Spagna (+3,6%).
“Spicca l’incremento dei consumi previsto in Cina – afferma Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea -, che raggiungerà così i livelli della Germania, mentre i consumi interni del nostro Paese resteranno stabili (+0,9%) dopo i minimi dell’ultimo quinquennio. Sul fronte del valore medio all’esportazione, che rimane ancora basso rispetto alla Francia, c’è da sottolineare come l’Italia sia cresciuta del 20% nel biennio 2014-2016 rispetto al 2011-2013, contro il +9% del nostro principale competitor”.