Agrate Brianza, Barlassina, Bernareggio, Biassono, Brugherio, Cabiate, Caponago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate, Cornate d’Adda, Correzzana, Desio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Macherio, Meda, Mezzago, Nova Milanese, Misinto, Monza, Muggiò, Renate, Seveso, Sovico, Sulbiate, Varedo e Vedano al Lambro. Sono all’incirca 2 su 3 i Comuni che hanno optato per la riapertura delle case dell’acqua, facendole funzionare come servizio alla popolazione anche in tempi di emergenza da Coronavirus. Esattamente 29 su 42, corrispondenti al 69%.
Come altre società dell’idrico, BrianzAcque, lo scorso 23 marzo, in concomitanza con l’introduzione di misure più restrittive per contenere l’epidemia da Covid -19, aveva deciso di chiudere tutto il sistema di self service dell’acqua esistente sul territorio. Quindi, in seguito ai chiarimenti di Regione Lombardia e alla successiva Ordinanza Regionale del 4 aprile, che espressamente stabilisce che le casette dell’acqua possono restare aperte, il gestore dell’idrico locale ha lasciato ai singoli Sindaci la facoltà di decidere.
E 29 primi cittadini hanno scelto per la rimessa in funzione, mentre altri 15 hanno preferito il mantenimento della chiusura.
A titolo precauzionale, per i 49 chioschi che hanno ripreso a dispensare acqua nelle versioni liscia e frizzante, BrianzAcque ha potenziato il servizio di pulizia e di sanificazione con interventi bisettimanali. I prelievi di acqua continueranno ad essere gratuiti, senza l’uso della tessera. La misura resterà in vigore fino a nuova comunicazione, verosimilmente anche per l’intera durata della “fase 2”.
Nel fare rifornimento, gli utenti dovranno attenersi scrupolosamente alle indicazioni dettate dal Governo in materia di igiene e, in particolare, indossare guanti e mascherina, evitare assembramenti, mantenendo almeno 1 metro di distanza tra le persone in coda.