Alla soglia di questo periodo burrascoso delle nostre vite, abbiamo imparato a osservare e ad assaporare il mondo con occhi diversi.
O almeno speriamo che sia così. Che qualcosa dentro di noi sia cambiato. In positivo.
Che questi momenti difficili della storia dell’umanità servano non solo a buttarci a terra, ma anche a farci rialzare e, perchè no, a migliorarci. A farci comprendere cosa è realmente importante. E a dare il giusto peso ad ogni frutto del mondo che ci circonda.
Abbiamo capito quanto sia importante, straordinariamente bello e vitale poter dire di avere accanto a noi la nostra famiglia, i nostri affetti, i nostri amori.
Abbiamo realizzato quanto una boccata d’aria fresca sia il motore della nostra esistenza, il carburante che aziona le nostre giornate.
Ci siamo chiusi tra le mura di casa quando ancora l’aria sapeva di inverno, di neve e di freddo. Di erba bagnata dormiente sotto il manto leggero della rugiada . Quell’aria che trasportava con sé il sapore degli aghi di pino e delle bacche di agrifoglio. Ora ha lasciato il posto a un’aria nuova.
Riaperte le porte delle nostre case e della nostra speranza, l’aria che ora riempie i nostri polmoni ha il profumo del sole e il sapore della terra primaverile.
E’ il profumo della natura che si rinnova e che rinasce. Che splende sotto i raggi del sole e che si lascia cullare dal vento leggero e tiepido, una carezza piacevole, che abbraccia ogni essere vivente e che ci riscalda il cuore. Sopperendo a tutti quegli abbracci veri, fatti di strette affettuose, di amore e di pelle, che oggi non possiamo ancora scambiarci.
Lo si sente dal primo mattino il sapore della primavera. Si insinua tra i nostri capelli, ci solletica le dita, finchè non proviamo il bisogno impellente di respirarlo a pieni polmoni e di chiudere gli occhi, per assaporarlo in ogni sua meravigliosa sfaccettatura.
E’ il sapore delle margherite che invadono i prati, dei rami degli alberi esposti al sole sui quali germogliano i frutti più succosi e dolci, è il profumo della terra e del mare che si incontrano a mezz’aria e lì si mischiano creando un’essenza unica e inimitabile.
Oggi l’aria sa di quel profumo fresco e puro del fiume di montagna che scende dai ghiacciai ormai sciolti e giunge fino a valle. Se chiudiamo gli occhi e ascoltiamo, ci sembrerà addirittura di sentire il fruscio di mani umane che, unite a formare una coppa, vi si immergono per rinfrescarsi il viso.
E’ un’aria magica quella primaverile, che si trascina sempre appresso il canto degli uccellini. Quello melodioso e algido del mattino, quello placido e sereno del pomeriggio e quello frenetico della sera, come fosse un resoconto della giornata appena trascorsa. Un cinguettio che inizia con il sorgere del sole e che si arresta con lo spuntare della luna e delle stelle in cielo.
L’aria che per molti, troppi di noi, è mancata in questi ultimi mesi, oggi ci appare più che mai preziosa. La sentiamo viva, invadere il nostro corpo e riempirlo di energia e di calore anche quando indossiamo la mascherina a protezione di naso e bocca. E la portiamo con noi, nei nostri pieni e ampi respiri, oggi come non mai, poco prima di coricare la testa sul cuscino. Fino a quando anche Morfeo non avrà cosparso i nostri sogni dello stesso profumo.
L’aria primaverile è quella che dà profumazione anche alla pioggia. Riempiendo il cielo di speranza e la terra di attesa. Una dolce fragranza di cui le nuvole imbevono il suolo.
Bentornata aria di primavera.
Profumo di calore. Sapore di fioritura.
Un raggio di sole che sa di buono. Che entra nei nostri polmoni e arriva al nostro cuore, irradiando di luce tutto il nostro corpo.
Questa è l’aria che amiamo respirare.
Francesca Motta
