Ieri, venerdì 28 maggio, è terminata l’esperienza della ASST Monza presso l’Ospedale Fiera Milano.
Il Modulo N (questo il nome operativo del modulo da 14 posti letto gestito dal team ASST Monza
in Fiera Milano) è stato, fra tutti, quello che meglio ha rappresentato l’idea di
collaborazione interaziendale di istituti sia pubblici che privati. Guidati dalla dott.ssa Egle
Rondelli (Responsabile Medico) e della dott.ssa Simona Vimercati (Coordinatore
Infermieristico) si sono infatti alternati medici anestesisti ed Infermieri di Area Critica
provenienti da Ospedale San Gerardo di Monza, Ospedale di Desio, Ospedale di Vimercate,
Policlinico San Matteo Pavia, ICS Maugeri, Clinica Città Studi e Casa di Cura Villa Igea.
Insieme, nel periodo compreso tra il 2 novembre 2020 ed il 28 maggio 2021, hanno
trattato 92 pazienti molto gravi, tutti intubati e ventilati provenienti da tutta la Lombardia.
La mortalità rilevata è stata del 20%, un numero straordinariamente basso comunque lo si
consideri.
Solo 3 pazienti hanno richiesto il ricovero in un ECMO Center, tutti gli altri sono stati gestiti
all’interno dell’Ospedale in Fiera che ha dunque mostrato le caratteristiche di un vero
Ospedale di I livello.
“Hanno dovuto affrontare – spiega il prof. Giuseppe Foti, Direttore del Dipartimento di
Emergenza Urgenza della ASST Monza – oltre alla pandemia Covid anche l’epidemia di
germi aggressivi resistenti a tutti gli antibiotici e questo ha comportato la necessità di
aggiungere isolamento all’isolamento, ridurre la capacità ricettiva ed affrontare infezioni
difficilmente governabili. Nonostante ciò l’esito clinico è stato straordinariamente positivo.
Non tutto il personale aveva la stessa esperienza nel gestire pazienti così complessi ma lo
straordinario entusiasmo, la cooperazione fra pari, lo spirito di squadra e lo scambio di esperienze diverse immediatamente applicate nel contesto operativo hanno fatto la
differenza. Un grande grazie a tutti loro”.
“La struttura della Fiera – sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone
– ha rappresentato un aiuto fondamentale per il sistema sanitario Lombardo. Senza il
supporto aggiuntivo del modulo da 14 posti letto in fiera, l’occupazione nei nostri ospedali
avrebbe raggiunto livelli non sostenibili: 43 il picco di posti letto per malati di terapia
intensiva in un solo giorno raggiunto durante la seconda ondata e 37 quello durante la
terza ondata che si aggiungono a quello di 71 pazienti della prima ondata al San Gerardo.
Un plauso quindi alla iniziativa dell’Ospedale in Fiera e ha chi ha saputo gestire così bene
ambedue i fronti su cui siamo stati impegnati”.