Romy Schneider, nasce figlia d’arte di attori famosi, nella Vienna Hitleriana, nel 1938. E’ la madre che la spinge verso il cinema, scelta che la ragazza non abbracciò con grande entusiasmo. Romy ebbe però da subito successo, quando da diciassettenne interpretò il primo film della trilogia favolistica dedicata alla Principessa Sissi, moglie di Francesco Giuseppe imperatore austroungarico.
Il suo volto ingenuo, la serena bellezza, la presunta ingenuità sfondarono sul grande schermo, a dipingere una Sissi come era nell’idea romantica ma non sicuramente nella realtà storica, che mostrò Elisabetta di Baviera donna sfortunata, bisognosa d’amore e tormentata.
La imperatrice fu una donna complessa, triste, problemi che furono anche il segno dell’esistenza della stessa Romy, che con la sua sensibilità più autentica non riuscirà a ritrovare il successo clamoroso che ebbe con i film di Sissi. Pellicole che odiava perchè troppo distanti da lei.
Alla fine rifiutò il quarto film del ciclo, stanca di quel ruolo irreale e retorico.
E fu proprio allora, quando smise di essere Sissi per il pubblico dei film romantici, che si trovò vicina al personaggio della moglie di Francesco Giuseppe. Interpretà film di spessore ma accompagnati nella vita personale, da depressione e una difficoltà interiore di vivere. Ebbe una storia di amore importante con Alain Delon, poi due matrimoni che si conclusero con divorzi, e finì in preda all’alcool.
Nel 1981 perse per incidente il figlio quattordicenne mentre stava lottando con un tumore. La fragilità di Romy non resse. Fu trovata morta il 29 maggio 1982. Si pensò al suicidio, ma fu un arresto cardiaco provocato da un corpo ormai scavato dalla depressione e dalla dipendenza dall’alcool. Una storia drammatica quella di Romy Schneider, un buio dietro ad uno dei sorrisi più radiosi e sereni della cinematografia degli anni cinquanta.
Romy Schneider: una bugia pubblica che si scontrò con un dramma privato. Un po’ come successe alla vera Sissi, Elisabetta di Baviera, così lontana da come pubblicamente, fu dipinto il suo personaggio.
Tutto quello che a voi manca, per me non c’e’ mai stato.