Al depuratore di Vimercate di BrianzAcque, è partito in questi giorni il cantiere per la costruzione dell’impianto di bioessicamento dei fanghi di depurazione, che prevede l’installazione di quattro biodryer.
Una volta realizzato ed entrato in funzione, sarà il più grande impianto d’Italia in grado di essiccare biologicamente i residui del processo depurativo sfruttando il calore generato dalla degradazione per via biologica della sostanza organica contenuta nei fanghi. In questo modo, si potrà disporre di una soluzione utile per la loro successiva valorizzazione, per poterne valutare il recupero energetico e per derivarne materiali alternativi come biomateriali, sostanze filtranti, ammendanti e fosforo.
Il bioessiccamento è una tecnologia che rientra nel Progetto FANGHI LAB – Forme avanzate di gestione dei fanghi di depurazione in un hub innovativo lombardo,vincitore del Bando “Call Hub Ricerca e Innovazione” di Regione Lombardia.
Obiettivo? Sperimentare nuove tecnologie di trattamento del residuo ultimo del processo di depurazione finalizzate all’individuazione della strategia, singola o combinata, più vantaggiosa in termini di sostenibilità sanitaria, ambientale, energetica ed economica. Ad oggi, in Italia, lo smaltimento degli “scarti” della depurazione è una delle voci più problematiche e più onerose per chi – come BrianzAcque – gestisce il servizio idrico integrato, con una ricaduta che va ad incidere sulla tariffa dell’acqua pagata dai cittadini.
In quest’ottica, l’innesto nel depuratore della nuova sezione dal costo di 3, 8 mln di euro, rappresenta un intervento che va oltre l’attività di sperimentazione sistemica e combinata del progetto Fanghi Lab e che, per il futuro, consentirà all’impianto brianzolo di minimizzare i quantitativi di fanghi e di recuperare energia e nutrienti.
Afferma il Presidente e AD di BrianzAcque, Enrico Boerci: “Con quest’investimento strategico, il depuratore di Vimercate diventerà un polo di innovazione tecnologica affinchè i fanghi da rifiuti possano diventare una risorsa con benefici ambientali ed economici secondo principi ormai irrinunciabili di economia circolare. Un’operazione che rappresenta prima di tutto un passaggio culturale e industriale, coerente con le indicazioni comunitarie e nazionali che chiedono di dare attuazione alla transizione ecologica ed energetica. Questo progetto potrà essere tra quelli con i quali puntiamo a conquistare risorse dal PNRR”
Lo step iniziale dei lavori, appena avviati, comprende una serie di interventi e di opere accessorie propedeutiche all’installazione dei macchinari. Quindi, ad aprile è atteso il montaggio e l’entrata in esercizio del primo biodryer mentre, il completamento e l’avvio dell’intera sezione, sono previsti per fine luglio.