Il 7 Giugno 2020 Admo Lombardia compie trent’anni.
“Trent’anni pieni di vita”, è questo il claim che hanno scelto quest’anno e che è raffigurato nello stesso logo di ADMO 30.
Trent’anni di vita, ebbene sì, perché chi dona il midollo osseo, infatti, dona la vita.
Tutto iniziò nel 1990, quando di leucemia ed altre malattie ematologiche si parlava ancora troppo poco. Il 7 Giugno di quello stesso anno nasce Admo Lombardia con una mission ben precisa: cercare sempre più potenziali donatori di midollo osseo che possano salvare una vita.
Il trapianto di midollo osseo (cellule staminali ematopoietiche) costituisce, talvolta, l’unica speranza di vita per persone affette da alcune forme di leucemia, talassemia, mielodisplasie ed altre malattie ematologiche.
Admo Lombardia nasce dalla volontà di un gruppo di genitori che hanno scelto di lottare per i propri figli e per tutti. Perchè davanti alla malattia dei propri figli ci si sente impotenti ma non ci si può arrendere, bisogna lottare PER e CON loro.
E nasce dalla volontà di un gruppo di medici, che per primi hanno iniziato a dedicarsi alle tipizzazioni. Medici che non solo curavano ma si prendevano, e si prendono attualmete cura, dei propri pazienti perchè la loro vocazione è quella di salvarli.
Ed è proprio grazie alla tenacia di genitori e medici caparbi che, 32 anni fa, Daniela è rinata.
“Questa è in breve la mia storia della quale non ricordo quasi nulla, tutto mi è stato raccontato dai miei genitori – racconta Daniela – purtroppo mia mamma ora non può più parlarne, lei ha fatto davvero tanto ma ora ha l’Alzheimer.
Mi sono ammalata a 4 anni, diagnosi fatta dal medico curante che ci ha consigliato di andare a Monza. Da qui, confermata la diagnosi di leucemia mieloide cronica curabile solo con trapianto, ha avuto inizio la ricerca del donatore. Si è cercato tra familiari e amici, ma niente. Mia mamma ha così contattato il registro nazionale dei donatori di midollo osseo presso l’ospedale Galliera, IBMDR, che però conteneva poche tipizzazioni. Il mio donatore non c’era.
Mio papà e mia mamma hanno iniziato immediatamente una campagna per incrementare i donatori, in tanti si sono tipizzati e con il passaparola si cercava di trovare altre persone.
Nel mio paese, Limbiate, si sono sottoposti al prelievo in tantissimi.
Tutti i prelievi venivano effettuati in diversi studi medici dei paesi limitrofi: Cessano, Rho e altri. Mia mamma, che lavorava all’ospedale di Garbagnate, con l’aiuto dei suoi colleghi portava i prilievi di sangue all’ospedale di Genova per incrementare la banca dati.
Mamma e papà hanno chiesto aiuto al Comitato Maria Letizia Verga che subito si è attivato per aiutarli ad incrementare il numero di volontari donatori. Ma purtroppo non si trovava un donatore compatibile con me.
Nel frattempo hanno conosciuto altri genitori e medici della Lombardia impegnati nella stessa mission e, fu in quel momento che, insieme hanno deciso di fondare Admo Lombardia.
Il Dottor Uderzo (fondatore) ha contattato i registri di donatori di Germania e Inghilterra ma neanche lì si è trovato il mio donatore. Non rimaneva che tentare con gli Stati Uniti.
Un pomeriggio, però, riceviamo una telefonata dal Dottor Uderzo, questa è una delle poche cose che mi ricordo nonostante la mia giovane età. Risposi io al telefono e il dottore mi disse di passargli la mamma.
Quando la mamma prese il telefono, vidi nei suoi occhi un mare di lacrime. Poi si è seduta sul bracciolo del divano e ha urlato: “Lo abbiamo trovato!”
Il Fred Hutchinson di Seattle ci ha chiesto 300 milioni di lire per l’operazione. Non ce l’avremmo fatta senza le donazioni di moltissimi”.
Tante cose sono cambiate in 30 anni, ad esempio oggi il Registro Italiano conta più di 450.000 donatori e si occupa di tutto l’iter di ricerca del donatore. Il Sistema Sanitario Nazionale copre tutte le spese relative al trapianto ed è il dono che arriva direttamente al paziente, non occorre viaggiare.
Non è cambiata, invece, la mission di Admo che continua a cercare donatori per accrescere il registro e a sostenere le famiglie dei pazienti nelle campagne di sensibilizzazione. Ciò che non è cambiato, purtroppo, è la percentuale di compatibilità: SOLO 1 PERSONA SU 100.000 È COMPATIBILE CON UN PAZIENTE IN ATTESA DI TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO.
E quindi, proprio per questo motivo, oggi più di prima continuiamo a cercare potenziali donatori, continuiamo a cercare chi “dona vita”.
“Il 30esimo anniversario dalla fondazione di ADMO rappresenta una ricorrenza speciale per la nostra Regione – ha affermato Melania Rizzoli, Assessore Istruzione Formazione e Lavoro della Regione Lombardia – e, in un momento così profondamente segnato da difficoltà e incertezze, ci offre la possibilità di alzare lo sguardo per ammirare una straordinaria esperienza di aiuto alla vita. Tutti noi abbiamo sperimentato in questi mesi quanto la nostra vita sia fragile e precaria e come un pericolo incombente possa raggiungerci senza alcun preavviso. Risuonano ancora nella memoria di tutti le immagini e le parole della veglia di preghiera straordinaria voluta da Papa Francesco lo scorso 27 marzo in una Piazza San Pietro deserta. In quell’occasione, il Santo Padre ci ha voluto ricordare che “anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”. Nessuno si salva da solo.
Rileggendo queste parole non posso che pensare alla vostra preziosa attività e alla speranza che genera la vostra vita associativa. In Italia la donazione, non solo quella di midollo osseo, fatica a diventare una pratica comune. Su questo mondo, troppo spesso, un’informazione inadeguata, parziale o addirittura errata scoraggia migliaia di potenziali donatori. Se pensiamo, però, che da questo dipendono le vite di moltissime persone capiamo bene che non possiamo accettare passivamente questo retaggio. La mia formazione medica e la mia personale esperienza di malattia e sofferenza mi hanno dato la possibilità di guardare da un punto di vista privilegiato le straordinarie potenzialità che un semplice gesto, qual è la donazione, possono generare. Donare, infatti, significa letteralmente regalare a qualcuno la possibilità di vivere, di continuare a sperare.
Per questo motivo credo che l’azione di comunicazione di Admo diretta agli studenti universitari e ai ragazzi delle ultime classi delle superiori costituisca uno sforzo decisivo per alimentate la cultura del dono. Da Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia non posso che ringraziarvi per quanto fate e mi auguro, nel prossimo futuro, una volta riguadagnata una piena normalità, di poter avviare nuove forme di collaborazione per poter rendere ancora più efficace la vostra azione. Buon anniversario!”.
In attesa di poterci riabbracciare, Admo Lombardia ha pensato di festeggiare il proprio anniversario on-line!
Vi aspettano tutti sulla pagina Facebook di Admo Lombardia, il 7 giugno alle ore 15:00, dove troverete il programma dell’evento.
Il regalo più bello che possiate fare per questo importante compleanno è donare un giocattolo ad un bambino degente. Scopri l’iniziativa sul sito www.admolombardia.org.