Bentornati nel magico e sempre sorprendente universo dei libri. Dove le parole scritte sono un passaporto per il mondo. Un lasciapassare per orizzonti lontani e sconosciuti, verso luoghi inesplorati e spesso inimmaginabili, ma soprattutto, un biglietto senza ritorno per le emozioni.
Per i sentimenti che non hanno prezzo e che non scadono mai, per quelle sensazioni vere e uniche che solo i libri riescono a descrivere come se le stessimo provando realmente in quel preciso istante. Non importa dove o quando, ogni volta che si apre un libro le sue parole ti travolgeranno. Inaspettatamente e magicamente.
Questa rubrica è un po’ come un nido per i nostri amati libri, una vetrina in cui esporli e ammirarli, accarezzando ammaliati le loro copertine e lasciandoci avvolgere dalle loro pagine, che sono una calda e morbida coperta per il nostro cuore.
E il libro di oggi, di sentimenti da raccontare e di viaggi inaspettati che entrano improvvisamente in collisione con la traiettoria della vita dirottandola, ne ha tanti.
CAMBIARE L’ACQUA AI FIORI
Di VALÉRIE PERRIN
Edito da EDIZIONI E/O
Cambiare l’Acqua ai Fiori racconta di uno smarrimento, di una vita che si perde inevitabilmente nel dolore, che si lascia travolgere dalle onde del mare in tempesta, arrivando addirittura a sperare che queste ultime la anneghino, portandola giù con sé nelle profondità più oscure degli abissi per non sentire più niente. È un romanzo che ci parla di una vita in totale turbamento che, ad un certo punto però, ritrova quell’istinto innato alla sopravvivenza che la porta di nuovo a galla, a ricercare l’aria che riempie i polmoni di una forza nuova.
Cambiare l’Acqua ai Fiori è la storia della vita di Violette. Una donna che nella sua esistenza ha perso tutto, ma che, proprio per questo motivo, è sempre stata abituata a scalare le ripide montagne che le si stagliavano dinanzi. Violette ha sempre sperato e saputo dentro di sé, che la vita prima o poi le avrebbe regalato un sorriso.
Ma quello che Violette non ha mai saputo è che perdere il sole dopo averlo cercato così accanitamente, è come sprofondare in un pozzo senza fondo e senza luce. In eterno. Giorno dopo giorno. Ogni singolo istante.
Ed è proprio durante una delle sue infinite discese verso il baratro, distrutta nel corpo e nell’anima per aver perso la cosa a lei più cara, che Violette trova il modo di toccare il fondo e da lì, darsi la spinta per rialzarsi.
Violette ricomincerà a vivere proprio laddove tutti credono che la vita finisca. In un cimitero. Come guardiana del cimitero di un piccolo paesino della Borgogna, Violette imparerà a fare i conti con il dolore e con la perdita. Si dedicherà alla passione per il giardinaggio che, leggendo questo romanzo, ve lo assicuro, scoprirete essere una vera e propria forma d’arte.
Giorno dopo giorno, primavera dopo primavera, fioritura dopo fioritura, Violette imparerà a prendersi cura delle sue sementi e a cambiare l’acqua non solo ai suoi amati e splendidi fiori, ma anche a se stessa e al suo dolore.
Nella piccola casetta del custode del cimitero, Violette scoprirà che nella vita esistono dolori che sono destinati a non svanire mai anzi, dei quali dobbiamo prenderci cura. Perché, proprio come il titolo stesso del romanzo suggerisce, soltanto cambiando l’acqua quotidianamente al nostro dolore, medicando continuamente la nostra ferita e lasciandola libera di sanguinare, potremo finalmente, un giorno, veder nascere da essa dei fiori.
Il romanzo di Valérie Perrin è commovente al punto giusto, riflessivo e intrigante dall’inizio alla fine. È un viaggio negli stravaganti e inaspettati anfratti della vita. Una vita per la quale, a volte, è necessario trovare una cura.
E Violette, la protagonista di Cambiare l’Acqua ai Fiori, ci mostrerà la sua. Un processo di indagine e di scoperta che passerà attraverso la sofferenza e le confessioni di coloro che hanno perso i loro cari e che, proprio nella piccola ma accogliente casetta di Violette, trovano conforto e comprensione.
E sarà da qui, dalle sorprese infelici o meravigliose generate dalla mancanza…dalla perdita di qualcuno…che Violette capirà di dover partire per mettere finalmente fine alla sua tragedia. Per poter finalmente lasciare sanguinare il suo cuore. E cambiare l’acqua ai propri fiori.
Francesca Motta