Paola Egonu: quando lo sport fa i conti con i social

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Paola Egonu
Paola Egonu
Paola Egonu, una fuoriclasse dello sport e al contempo anche una ragazza che ancora lotta con la sua fragilità. Paola Egonu e le lacrime del dopo finale terzo posto. Ed ecco qua, ancora una volta lo sport che ti mette in faccia la realtà per quella che è diventata, mentre tutti continuano a fare il verso ad essa, senza accorgersi di dove ti sta portando.
Partiamo dal calcio. Ieri, dopo la partita, Acerbi, giocatore dell’Inter, ha detto una cosa banale sui social che lo avevano spesso insultato: “sono più uomo io di quelli che hanno puntato il dito contro di me su Facebook. Ormai con i social l’insulto è di casa, e nessuno li fermerà”.
Quelle parole sono state il contraltare alle dichiarazioni disperate di Paola Egonu dopo Italia Usa, sugli insulti razzisti.
Fra Acerbi e Paola Egonu c’è una generazione, due sport, due solidità diverse e, soprattutto, uno parlava dopo una vittoria, l’altra dopo un terzo posto Mondiale che in qualche modo è stato vissuto come una sconfitta.
Non è questione anagrafica. La generazione culturale della Egonu vive sui social, quella degli Acerbi ci convive fregandosene, e queste due facce sono intensità diverse nel rapportarsi ad essi.
I social sono una porta verso gli altri che può e deve essere usata, ma hanno istruzioni per l’uso ben precise.
Essi non sono ragionamento, ne’ idea, ne’ cultura. Alla base dell’uso di essi dovrebbe esserci la capacità di comprendere le complessità.
Sui social italiano, straniero, e qualsiasi altro termine della vita, della storia, della politica, sono solo parole. Singoli termini, mai qualcosa di più. E, attorno ad essi, sarebbe necessaria la profondità di comprendere che essi evocano delle complessità e non delle sentenze.
Senza senso critico, i social hanno la forza di rendere la parola insulto, e l’insulto finta verità.
E la finta verità odio. Sempre.
Finchè questo sarà il meccanismo che dominerà le dinamiche, la società si sfalderà in un guazzabuglio dialettico in cui costruire progresso sarà impossibile per chiunque. Prima lo si capirà, prima si potranno creare soluzioni.
Complessità: Paola Egonu è italiana per nascita e diritto, nonchè volontà e cultura, ed è patrimonio dello sport italiano. E quendi del mondo culturale italiano, visto che lo sport è elemento culturale.
E anche la ragione delle lacrime di Paola in fondo è italiana, visto che il nostro è un popolo che spesso sa solo distruggere i suoi miti.
Nello sport Paola è una giovane fuoriclasse ancora leggermente immatura sul campo, in attesa di una maturità che probabilmente si compierà.
Paola Egonu, nella vita, è invece una ragazza che deve imparare che “con i social ormai l’insulto è di casa” e che i social contano poco quando ti esaltano come quando ti offendono, perché lì dentro nulla può essere profondo.
Paola Egonu, nella vita, presto imparerà la forza di dire “sono più italiana io di quelli che hanno puntato il dito contro di me perché io il tricolore lo rendo vero combattendo sul campo. Gli altri non so…”.
E prima o poi lo urlerà, e come se lo urlerà.
CC

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